La polveriera potrebbe esplodere

Ritratto di Saro Di Paola

24 Settembre 2017, 13:39 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il 5 settembre scorso col post (http://www.qualecefalu.it/node/21177) ho lanciato l’SOS per la fognatura del lungomare.

Il mio SOS grazie ai tecnici e agli operai impegnati nei lavori in corso al Club Med, che avevano accolto il mio suggerimento di estendere l’indagine che avevano condotto sulla condotta fognaria, che corre sulla testa del muro di controripa del tratto finale del lungomare, anche al tratto che lo precede.
Il mio SOS perché, con i chiusini in ghisa incassati nell’asfalto del lungomare che gli operai avevano sollevato, avevo avuto modo di constatare il grado di intasamento, da residui solidi, dei due tubi metallici, nei quali, sotto l’asfalto, si dirama la condotta fognaria, a valle del pozzetto di salto posto all’estremità, lato Cefalù, dell’anzidetto muro di controripa.

 

Un grado di intasamento, che riduceva, di più della metà, la sezione idraulica dei tubi medesimi e che, perciò, rendeva indispensabile lo spurgo della condotta fognaria del lungomare, in tutto il suo sviluppo, da Santa Lucia a Piazza Colombo, prima della riapertura  del cinque tridenti.
Ciò al fine di evitare la fuoruscita dei liquami dai pozzetti e il loro riversamento sulla sede del lungomare prima e a mare, dopo.

Perché ciò si verificasse, però, non si è dovuta aspettare la riapertura del Club.
È bastato l’acquazzone di stamattina.

 

A dare riprova dell'intasamento della condotta è il livello dei liquami, che, per quanto fosse spiovuto da, almeno, un'ora, era a sfioro, o quasi.

 

Dopo l’acquazzone di stamattina, a lanciare un altro SOS, ben più grave, è, però, il livello dell’acqua all’interno di un altro chiusino.
      
Il chiusino all’incrocio della Via Archimede col lungomare Giardina, in corrispondenza della vasca di decantazione e di diramazione dell’ARMCO, nel quale corrono, intubate, le acque piovane di quello che, una volta, era il tratto terminale del vallone Pietragrossa-San Pasquale.

 

A guardare l’alveo, che l’acqua piovana ha scavato sulla sabbia di quella, che, sotto la seconda rotonda del lungomare, è la sua foce principale,

 

solo a riflettere sulla contemporaneità della modesta portata che fuoriesce dall’ARMCO e dell’alto livello dell’acqua nella vasca di diramazione sotto l’anzidetto chiusino, ben al di sopra della sua metà, ci si rende conto, assai facilmente, che all’interno dell’ARMCO, che corre sotto la sede del lungomare, QUALCOSA NON VA.

Se, all’interno di quel tubo, dovesse formarsi un tappo, come quello che si è formato nel pluviale, che, mentre andavo al lungomare dopo l’acquazzone di stamattina, ho incrociato con gli occhi in una casa della via Falcone-Borsellino,

le conseguenze potrebbero essere disastrose.

E di tappi, nel sottosuolo, all’interno del centro urbano di Cefalù, potrebbero formarsene tanti.
La polveriera potrebbe esplodere.
Ne ho già scritto, ( http://www.qualecefalu.it/node/21213), il 12 settembre scorso.
All’indomani della tragedia di Livorno.

Saro Di Paola, 24 settembre 2017

Commenti

Da tempo si chiede l'ispezione e la pulizia dell'ARMCO...
Questa pulizia andrebbe fatta una volta all'anno perchè il torrente Pietragrossa e gli altri torrenti che vi confluiscono, trascinano sterpaglie e vari residui solidi...
Questa pulizia non si fa da quando è stato interrato l'ARMCO...