Condannato il Sindaco per negazionismo

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Settembre 2017, 10:51 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Prendendo spunto dalla condanna di un giudice belga contro un uomo, che negava la persecuzione degli Ebrei durante il nazismo, di visitare per alcun anni i lager, fino a rendersi conto della realtà, anche i giudici di Termini Imerese hanno fatto lo stesso con il Sindaco di Cefalù.

Egli negava che fosse un pericolo immettere nella condotta idrica acqua non aderente alla normativa vigente per l'uso umano e allora lo hanno condannato a fare ogni giorno la doccia con l'acqua di Prissuliana, magari arricchita di cloro all'inverosimile. Aggiungendo che i cibi dovesse cuocerli con la stessa acqua e con la stessa acqua dovesse lavare le stoviglie.

Per l'affermazione che Cefalù è oggi una città turistica pulita e non caotica, lo hanno condannato a sedersi per due ore al giorno accanto a un cassonetto di rifiuti posto in una via di grande traffico come la via Roma, a inalare i miasmi dello stesso cassonetto e degli scarichi automobilistici.

E ancora, a scelta degli abitanti della Giudecca doveva sedere per almeno due pomeriggi a settimana vicinissimo al depuratore Sant'Antonino, restando sempre sotto vento.

Per i suoi frequenti richiami al rilancio culturale, la condanna è stata quella di ascoltare per almeno altre due ore al giorno i suoi sostenitori, quando esprimono giudizi sul suo operato.

La durata delle superiori condanne durerà finché egli rimarrà in carica. Alle Forze di Polizia è demandato il controllo della loro esecuzione.