Quando l'elettorato è complice

Ritratto di Angelo Sciortino

6 Dicembre 2017, 14:35 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Nel mio ultimo intervento (http://www.qualecefalu.it/node/21506) avevo stigmatizzato il comportamento degli elettori, che devono prendere atto che votare corrotti, impostori, ladri, traditori, non ne fa una vittima, ma complici. Ciò accade perché il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga, per cui le elezioni finiscono quasi sempre con l'aggravare i problemi del Paese. Infatti, vero è che la maggioranza ha sempre ragione, ma la ragione ha raramente la maggioranza alle elezioni. E senza ragione non si governa.

Considerando il crescente astensionismo, molti potrebbero dire di non essere responsabili delle scelte elettorali. A costoro rispondo soltanto che i cattivi amministratori sono eletti dai bravi cittadini, che non vanno a votare. Quindi, l'astenersi li trasforma in complici con maggiore responsabilità di coloro che hanno sbagliato a scegliere.

La stessa responsabilità e lo stesso grado di complicità devo attribuirli alla maggior parte della gente, che vota contro qualcuno piuttosto che per qualcuno.

Con un simile elettorato i politici, che ci hanno (s)governato negli ultimi anni, non hanno nulla da temere, perché alla loro poltrona li tiene attaccati la colla prodotta da cittadini complici per ignavia o per tornaconto personale.

Allora? Dobbiamo disperare che le cose in Italia migliorino? Penso proprio di sì. La scuola non insegna più a pensare, ma si limita a imporre ai giovani pensieri, che non li maturano né li rendono liberi; la generazione precedente è convinta che così devono andare le cose e ne dà la responsabilità agli eletti; la stessa generazione crede di riuscire a cambiare questo lento retrocedere della società, affidandosi a salvezze irragionevoli, che in quanto tali possono soltanto accelerare il lento retrocedere della società, distruggendo persino la civiltà, della quale è erede.

In pochi, ormai, si dimostrano in grado di proporre con intelligenza soluzioni. I più si affidano ai sogni populistici, alimentati dalla droga distribuita dai politici. Una droga, che non soltanto li rende incapaci di guardare alla realtà con intelligenza, ma che li costringe a una forma di viltà, che impedisce loro di protestare contro i soprusi di un'autorità priva di autorevolezza.

Sono vecchio abbastanza per evitarmi di assistere alla morte di questa millenaria civiltà. Quando essa morrà, chi ne ha causato la morte dovrà pur ricordarsi di questi miei tentativi di richiamarlo alle sue responsabilità. Non tanto nel suo interesse, ma in quello dei suoi figli e dei suoi discendenti.