Rinvio a giudizio del Sindaco

Ritratto di Angelo Sciortino

14 Maggio 2018, 20:22 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Non era mia intenzione intervenire in questa triste vicenda del Sindaco indagato, almeno fino a che non avessi letto le “carte” e le motivazioni, che hanno convinto il GUP di rinviarlo a giudizio. Che cosa rappresenta una simile conclusione delle indagini preliminari per il buon nome di Cefalù non lo capiscono gli irresponsabili e coloro che credono alle parole del Sindaco come se fossero ispirate da Dio.

La mia intenzione è venuta meno, quando ho letto la dichiarazione dello stesso Sindaco, che segue e che egli ha pubblicato sul suo diario di facebook. Eccola nella sua integrità.

Al termine dell’udienza preliminare svoltasi stamane, il GUP del Tribunale di Termini Imerese, Dottoressa Stefania Galli, ha disposto, per me e per altri co imputati del procedimento penale,il pubblico dibattimento, che avrà inizio il prossimo mese di Luglio.

Come ho già avuto modo di dichiarare, mi ritengo estraneo agli addebiti che mi vengono contestati e che, in buona sostanza, riguardano il non avere assunto iniziative nei confronti di un dipendente comunale accusato di appropriazione indebita, nonché un uso non consentito di una Fiat Panda di proprietà del Comune.

Nonostante ciò, non mi sorprende l’odierno provvedimento, perché comprendo che l’udienza preliminare non è il momento idoneo a stabilire l’innocenza o la colpevolezza, ma serve soltanto a valutare l’utilità della fase dibattimentale.

Ed è nel processo che sono certo di riuscire a dimostrare, senza ombra di dubbio, che ho sempre operato correttamente, non favorendo e non coprendo alcuno, e facendo uso degli scarsi mezzi in disponibilità all’Ente per far fronte alle esigenze della cittadinanza, come ero solito fare con la Fiat Panda del servizio idroelettrico, con cui, a tutte le ore del giorno e della notte, mi sono recato presso i serbatoi comunali, per evitare che zone della Città rimanessero senza fornitura idrica.

Non sarà questa spiacevole situazione a far venire meno il mio impegno di sindaco a tempo pieno.

La fiducia che ripongo nella Magistratura mi fa comunque essere certo che, al termine, potrò riacquistare anche il sorriso che questa storia innegabilmente mi ha sottratto.

Ecco, per chiarire il primo periodo, la sua interpretazione anche alla luce del Codice di Procedura Penale: se un GUP fissa il pubblico dibattito, vuol dire che ha rinviato a giudizio gli imputati. E se li ha rinviati a giudizio il significato è uno solo: egli ha creduto vere e indiscutibili le argomentazione del PM, che chiedeva proprio il rinvio a giudizio.

La fissazione della data del pubblico dibattimento a poco più di un mese significa poi che gli elementi sono già sufficienti per arrivare a una sentenza.

Ma il Sindaco non si accontenta di nascondere la terribile frase “rinvio a giudizio”. Aggiunge infatti che “comprende che l'udienza preliminare non è il momento idoneo a stabilire l'innocenza o la colpevolezza”. Gli do ragione, perché serve a stabilire soltanto se ci sono fondati sospetti che l'attività amministrativa merita un approfondimento per stabilire se ci sono gli estremi per condannare o assolvere. Quindi, l'impegno del GUP è quello di controllare se le prove raccolte dal PM meritano “l'utilità della fase dibattimentale”. E a quel che sembra il GUP se ne è convinto.

Detto questo, spero che il Sindaco possa “riacquistare il sorriso”. E che come lui possano riacquistarlo i cittadini.

Il resto, se sarà necessario, quando potrò leggere le motivazioni della sentenza del rinvio a giudizio e gli argomenti sviluppati nel dibattimento pubblico. Se ne parlassi oggi, farei un soliloquio come quello del Sindaco, che ho riportato per intero.

Commenti

Il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, è stato rinviato a giudizio dal Giudice dell’Udienza Preliminare presso il Tribunale Penale di Termini Imerese.
Gravi le imputazioni contestate ed afferenti reati specifici contro la Pubblica Amministrazione.
Una vicenda che ripropone, ancora una volta, l’esigenza di una riflessione.
Non interessa l’aspetto personale della conclamata vicenda penale, per quanto quest’ultima sia inscindibile dal ruolo istituzionale rivestito dall'interessato.
Si pone un problema, grande, di OPPORTUNITA’, concetto ormai vilipeso quotidianamente.
La pendenza di così gravi imputazioni in capo al sindaco di una cittadina come la nostra, lo rende sereno e tranquillo nelle scelte amministrative e programmatiche che, da oggi, andrà ad adottare ?
Non sto suggerendo al sindaco di dimettersi o meno.
Queste sono scelte personalissime che si adottano – qualora ritenute dovute – nell’immediatezza dei fatti.
Il compierle o meno attiene ad una sfera valutativa personale che, però, si presta a valutazioni di carattere “politico” per il ruolo rivestito.
Soprattutto quando il soggetto interessato, negli anni passati, si è sempre contraddistinto in battaglie di moralizzazione della Pubblica Amministrazione richiedendo, veementemente, le dimissioni di amministratori e funzionari divenuti, allora, oggetto di attenzione in inchieste penali.
Verrebbe facilissimo innescare polemiche sull’argomento.
Ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
E Cefalù non merita questa ennesima mortificazione.
Abbiamo compreso tutti quanti.