Chi pagherà 80.000 euro al mese per esportare all’estero i rifiuti

Ritratto di Salvatore Ilardo

21 Luglio 2018, 10:19 - Salvatore Ilardo   [suoi interventi e commenti]

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CHI PAGHERA’ 80.000 EURO AL MESE PER ESPORTARE ALL’ESTERO I RIFIUTI

 

È tale la cifra stimata a partire dal prossimo mese di ottobre, che dovrà pagare mensilmente il Comune di Cefalù per esportare 300/400 tonnellate dei propri rifiuti all’estero. La nostra città rientra nel novero dei primi 20 Comuni siciliani per quantità di rifiuti indifferenziati da esportare. Certo è un bel primato, che comporterà un esborso mensile di 80.000 Euro, che faranno lievitare sensibilmente la Tari.

Di già tale imposta a Cefalù risulta di gran lunga superiore a quella di Comuni vicini, come ad esempio Lascari, dove essa risulta inferiore del 72%. Il Comune di Lascari non ha aspettato progetti di accorpamento regionali, come sta facendo da tempo Cefalù. Mesi fa il Sindaco aveva annunciato che sarebbe stata bandita in giugno una gara per l’affidamento della raccolta e smaltimento rifiuti di 13 Comuni della zona. Nel contempo, l’Assessore all’Economia della Regione Sicilia Armao, al Convegno “Partenariato Pubblico Privato per la Gestione dei Rifiuti”, che ha avuto luogo a Cefalù il 18 giugno u.s., ha annunciato la presentazione all’ARS di un progetto di legge sulla riorganizzazione della governance del Sistema rifiuti, che prevede l’istituzione di 9 Ambiti provinciali. Saranno questi a dover avviare le gare per la gestione del Servizio di raccolta in nove grandi aree. Mettendo  fine nel contempo, alla possibilità per i singoli Comuni di poter affidare il Servizio in mini gare.

Ora, se in un progetto di riorganizzazione del settore della raccolta dei rifiuti si tendono a privilegiare le grande dimensioni delle aziende preposte alla raccolta, trasporto e smaltimento, resta pur sempre il problema del conferimento. Se le discariche sono divenute dei tabù, occorrerà pur sempre far leva su pratiche di raccolta differenziata a livello locale, che caratterizzeranno in modo virtuoso o meno singoli Comuni, rispetto ad altri, come sta avvenendo adesso, ad esempio con il Comune di Lascari o quello di Pollina. Quest’ultimo, che ha raggiunto una raccolta differenziata del 65% nel 2017, si prefigge di raggiungere una raccolta differenziata dell’80% nel 2020.

Crediamo che possa essere utile per il nostro Comune provare a confrontarsi con tali Comuni vicini e verificare quali misure possano essere adottate da subito da noi, per imprimere una svolta decisa alla raccolta differenziata, oltre che ad una progressiva diminuzione delle quantità di rifiuti prodotte. Di misure ve ne sono tante, basta  applicarle, con costi contenuti. È il caso ad esempio della distribuzione alle utenze domestiche dei secchielli, dotati di codici a barre, per associarli al proprietario. Verranno monitorati gli svuotamenti, giornalmente, ponendo le basi all’introduzione della tariffa puntuale. Nei condomini provvisti di spazi privati, e nelle contrade, si possono distribuire contenitori, il cui svuotamento potrà essere a chiamata, mentre per l’umido debba prevalere la compostiera, ove sarà possibile. Oltre, naturalmente, alla rimozione dei cassonetti.

Quello che il cittadino aspira è decisamente di pagare meno imposte e soprattutto la Tari, che è un tributo che non può essere equiparato ad una patrimoniale. Se si perseguono atti e comportamenti virtuosi, a beneficiarne saranno non solo i cittadini, ma anche la Pubblica Amministrazione.

Cefalù 21 luglio 2017

                                                                       Salvatore Ilardo