Il Municipio e il Paese: la Fortezza e il deserto.

Ritratto di Angelo Sciortino

10 Maggio 2013, 20:48 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La fortezza Bastiani è, nel Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, il luogo in cui l'ufficiale Drogo si trova ad aspettare un nemico sempre annunciato, che però non arriva mai. Così la vita nella fortezza trascorre nella più assoluta inedia, mentre attorno regna il deserto, dove non c'è vita e dove non potrà esserci neanche morte. Esattamente quel che accade a Cefalù, con la Casa comunale trasformata in fortezza e il Paese in deserto.

Questa sensazione è stata vivissima ieri sera e me l'ha ispirata il Consiglio comunale. Sembrava, specialmente quando esso si è dimezzato, che stesse ripetendosi la stessa situazione della Fortezza Bastiani. Più che a un dibattito politico, ho avuto l'impressione di assistere a una discussione in camerata di soldati stanchi di una giornata trascorsa all'insegna di una sorta di malia, che li costringe ad attendere inerti il nemico, che li trasformerà in eroi.

Questa fantasia di Buzzati ha avuto non pochi esempi reali nella storia più o meno recente. Chi non ricorda i neri baffetti chiusi in un bunker, mentre il suo portatore dava ordini strampalati, perché venissero spostate truppe mai esistite o disarmate o ormai prigioniere? Certo, non siamo in guerra. Nel nostro caso il nemico atteso non è fatto di militari armati di fucili, ma di magistrati armati di codici amministrativi e di argomenti contabili. Non per questo combatterli sarà meno eroico. Anzi, lo sarà di più, perché non si tratterà di eroismo fisico, ma di quello più nobile dovuto al carattere e all'intelletto.

Quest'ultimo, infatti, sarà chiamato a interpretare, secondo la logica giuridica e la logica tout court, le norme, che alcuni magistrati contabili hanno adoperato come armi contro chi ha “lottato” per salvare il Paese dal dissesto.

Per chi guarda le cose dall'esterno e con obiettività, forse è questo il punto cruciale della situazione. Corriamo il rischio che, all'arrivo del nemico (i commissari), Drogo e altri soldati si renderanno conto di avere aspettato la sconfitta soltanto per affrontarla con coraggio e dignità. Essi non avranno così centrato l'obiettivo della loro esistenza e della lotta, ma saranno soddisfatti di avere sconfitto un nemico più grande e più forte: il buon senso e i suoi suggerimenti.