Santa Lucia, un nodo da sciogliere

Ritratto di Giovanni La Barbera

27 Agosto 2018, 09:52 - Giovanni La Barbera   [suoi interventi e commenti]

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Si sta osservando, con preoccupazione, come la mancanza di una diffusa e generale cultura dell'amministrazione della città e del territorio, contribuisca a produrre caos e disfunzioni sempre più difficili  da curare. È sotto gli occhi di tutti come il nodo di Santa Lucia esprima, palesemente, tale mancanza. 

Da troppo tempo nella comunità non si parla dialetticamente di processi di regolazione dei fenomeni urbanizzativi: ne, quantomeno, di riequilibrio di certi processi di crescita ritenuti contrari agli obbiettivi tutela delle peculiarità proprie del nostro ambiente; ne di come sia possibile temperare gli interessi in gioco.

In breve è mancato il partecipato processo di formazione del Piano Regolatore che genera proprio cultura amministrativa (processo nel quale i più possono prendere consapevolezza della realtà che vivono e prefigurarsi l'eredità per i posteri contribuendo a definire obbiettivi realizzabili e finalità  da perseguire).

   

Contrada Santa Lucia: congestione veicolare che abbassa notevolmente il livello di servizio che la S.S. 113 offriva; difficoltà per i mezzi di soccorso ospedalieri e per gli interventi di protezione civile, con i pericoli che ne conseguono e per l'immagine di città turistica da salvaguardare.

Come si è pervenuti alla attuale situazione di congestione?

Dimenticandosi in generale di far crescere criticamente la partecipazione e il controllo dei cittadini a cui si è fatto cenno, ed in particolare per due omissioni. 

La prima: anche se datato, nel Piano regolatore generale attuato dal  Piano Particolareggiato, detto delle zone collinari, fu prevista una strada che correndo a mezza costa parallelamente alla S.S. 113 avrebbe bypassato il nodo di Santa Lucia, realizzando sostanzialmente il prolungamento della circonvallazione, senza interruzioni, sino, grosso modo al palazzetto dello sport.

È evidente la causa prima: la mancata realizzazione della infrastruttura stradale prevista e pianificata.   

La seconda che attiene proprio alla carenza o mancanza di cultura dell'amministrazione della città, ma non mi riferisco solo agli ultimi anni, ed è relativa alla capacità di governare i processi di appropriazione dei luoghi centrali  che sono divenuti tali con il crescere della città e che presentano un alto livello di rendita.

Nel progetto di massima del nuovo Piano Regolatore (dopo 12 anni ancora in sostanziale stallo) i progettisti avevano proposto all'attenzione della politica un ipotesi di sistemazione viaria del nodo di Santa Lucia. Argomento, che se trattato e anche non condiviso, avrebbe sicuramente delineato altre soluzioni evitando il problema attuale.

Ritorna in valore, come ultima spiaggia, quindi come alternativa alla S.S. 113, la trasformazione del tracciato della ferrovia, da dismettere, da Ogliastrillo, trasformandola in strada urbana. Ci sarà un tale impegno della politica?