PRG e partecipazione dei cittadini

Ritratto di Giovanni La Barbera

12 Settembre 2018, 10:55 - Giovanni La Barbera   [suoi interventi e commenti]

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L'inerzia delle pubbliche amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent'anni e la poca attenzione dei cittadini nel superamento dell'ormai vetusto Piano Regolatore redatto sul finire degli anni 60 ed approvato nel 1974, evidenzia il pericoloso indolente distacco tra comunità e il proprio territorio.

Questa poca attenzione ad un processo amministrativo, che si dimostra, invece, essere un valido momento di confronto, nonché di crescita individuale e collettiva, tra tutte le realtà culturali, sociali ed economiche, presenti nella comunità, ritengo sia urgente, indilazionabile.

Il compito di promuovere un aperto libero confronto, sui temi che concernono l'esame dei problemi urbani e territoriali, è del Comune, ovvero della Pubblica Amministrazione.

L'attuale legislazione regionale definisce tempi e modi della procedura e della partecipazione alla formazione del PRG.

Sebbene questi tempi e modi siano dettati più per evitare indugi nelle decisioni amministrative, essi dovrebbero essere gestiti da una consapevole intelligenza comunale in modo tale, appunto, da garantire la più ampia partecipazione dei cittadini e delle parti sociali di cui è costituita la comunità locale, senza escludere interessi sovra comunali rappresentati, ad esempio: dall'Ente Parco Madonie e dai comuni limitrofi.

La stessa Regione è tenuta a collaborare alla redazione del Piano Regolatore , ma ahimè o ahi noi, da questa istituzione abbiamo avuto, negli anni, ampia dimostrazione della poca attenzione al rispetto delle proprie leggi.

Una per tutte: i Comuni hanno l'obbligo di dotarsi di Piani Regolatori o di aggiornare quelli esistenti da molti anni, ma poca energia è stata profusa in questa direzione.

La conseguenza è che l'anarchia o l'occasionale opportunismo di particolari interessi avulsi da una ordinata visione della costruzione della città, domina gli inevitabili processi di trasformazione urbana, Si genera, cosi, un irrazionale consumo di suolo.

Questo si riflette sui costi dei servizi pubblici e in generale sui costi che ogni cittadino deve affrontare per abitare o vivere nella propria città. Ovviamente la città è del cittadino consapevole.

Quanto il cittadino senta la partecipazione, come proprio diritto e proprio dovere, dipende, non solamente, ma anche, dalla attività della Pubblica Amministrazione chiamata ad educare in tale direzione.

Avendo la pubblica amministrazione tra i suoi compiti quello di temperare gli interessi individuali con gli interessi comunitari è auspicabile che Essa si muova, al più presto, per dare spazio ad un ampia partecipazione nella formazione del nuovo PRG.

Comunque, non posso credere che i cefaludesi possano accettare che il loro Piano Regolatore, nel quale dovranno ritrovarvi il loro futuro e quello delle nuove generazioni, sia loro presentato senza aver potuto avere il tempo di esprimersi e confrontarsi.

È evidente che è in gioco la loro identità, con la quale giustamente vantano orgogliosamente di essere cittadini di questa città e abitanti di questo territorio.