Il Sindaco e le sue rassicurazioni sull'acqua.

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Settembre 2018, 11:47 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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L’acqua immessa nella rete idrica cittadina è accuratamente trattata con cloro, al fine di renderla batteriologicamente pura.

I periodici campionamenti effettuati all’uscita dei serbatoi e in altri punti della rete hanno sempre dimostrato, sin dal giugno del 2016, l’assenza di carica batterica, fatta eccezione per un occasionale rinvenimento di cui si è avuto riscontro a fine agosto scorso, nelle fontanelle di Piazza Marina e del Lungomare.

Posto che, in relazione a ciò, sono state attivate le misure del caso, deve precisarsi che l’episodio non può in alcun modo essere messo in correlazione con la nota sospensione, dall’estate scorsa, della attività di potabilizzazione.

Giova in proposito ricordare che un analogo occasionale riscontro di carica batterica fu effettuato dal Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASP di Palermo in coincidenza del campionamento sull’acqua delle medesime fontanelle di Piazza Marina e del Lungomare, realizzato a metà ottobre 2015, epoca in cui era in funzione l’impianto di potabilizzazione, senza miscelazione alcuna di “acqua grezza”.

Il Comune di Cefalù, nella perdurante assenza del gestore del servizio idrico integrato, procede, in via emergenziale a garantire la regolarità della fornitura idrica in Città, consapevole della necessità di ripristinare, quanto prima, l’erogazione di acqua trattata, obiettivo che potrà essere centrato solo in seguito alla individuazione del gestore del SII.

A tal fine, l’Ente ha già affidato l’incarico di procedere presso il competente Organo di giurisdizione amministrativa, affinché lo stesso ordini l’adozione, senza altro ritardo, degli atti di competenza, a cura di chi vi è tenuto per legge, e perché si proceda al risarcimento dei danni patiti, nelle more di ciò, dalla Città.

Nella attuale situazione, pur ritenendo legittime le lamentele riguardo alla non potabilità della risorsa idrica, in cui vi è solo una eccessiva presenza di sodio e cloruri, si ritiene non ammissibile che, attraverso mezzi di stampa, si diffonda la notizia, palesemente falsa che “l’acqua di Cefalù è inquinata”, generando con ciò un ingiustificato allarme nell’opinione pubblica, per il perseguimento del quale ci si riserva di procedere nelle Sedi competenti.

 

Come non rispondere a un simile costruttivo e rassicurante eloquio?

Ricevuta la comunicazione delle analisi del SIAN che cosa fa il Sindaco? Rassicura i cittadini vittime, dicendo che “l’Ente ha già affidato l’incarico di procedere presso il competente Organo di giurisdizione amministrativa, affinché lo stesso ordini l’adozione, senza altro ritardo, degli atti di competenza, a cura di chi vi è tenuto per legge, e perché si proceda al risarcimento dei danni patiti, nelle more di ciò, dalla Città.” Cioè, il Sindaco ha sollecitato l'organo giurisdizionale invece di sollecitare se stesso a compiere tutti gli atti di sua competenza, tra le quali un cartello non improvvisato nelle fontane per avvertire che la loro acqua non è potabile.

Ma infine, dichiara il Sindaco, “Giova in proposito ricordare che un analogo occasionale riscontro di carica batterica fu effettuato dal Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASP di Palermo in coincidenza del campionamento sull’acqua delle medesime fontanelle di Piazza Marina e del Lungomare, realizzato a metà ottobre 2015, epoca in cui era in funzione l’impianto di potabilizzazione, senza miscelazione alcuna di “acqua grezza”.” Quindi, perché temere e lamentarsi, se un simile fattaccio non è nuovo? Perché preoccuparsi, se i cittadini dovrebbero essere abituati ad avere acqua inquinata?

Per di più l'acqua immessa nella rete idrica cittadina è accuratamente trattata con cloro, al fine di renderla batteriologicamente pura. È questa la verità? A me sembra di no, se le analisi del SIAN hanno rilevato la presenza di batteri di escherichia coli. Dovevano essere batteri ben forti, se hanno resistito al cloro!

Non poteva mancare certamente la minaccia. Infatti “si ritiene non ammissibile che, attraverso mezzi di stampa, si diffonda la notizia, palesemente falsa che “l’acqua di Cefalù è inquinata”, generando con ciò un ingiustificato allarme nell’opinione pubblica, per il perseguimento del quale ci si riserva di procedere nelle Sedi competenti.

Attendiamo.