Cefalù aspetta ancora la sua primavera

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Novembre 2018, 22:19 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Trascorso l'inverno, la primavera 2019 non sarà annunciata dai fiori e dai canti degli uccelli, come da secoli è accaduto, ma dalla ripresa del dibattimento in un'aula giudiziaria del Tribunale di Termini Imerese, relativo alla causa contro il Sindaco, la Segretaria comunale e un membro della PM. Non so se a questo annuncio seguirà veramente la primavera, non solamente come stagione, ma anche e soprattutto come rinascita, finalmente!, di Cefalù. Tale rinascita dipenderà non soltanto dallo svolgimento e dalla conclusione del dibattimento, ma anche dal fatto che a esso seguirà un contemporaneo risveglio delle coscienze dei cefalutani. Sono anni ormai che una eccessiva maggioranza di essi rimangono così taciturni di fronte agli errori amministrativi, da rasentare una vera e propria complicità. Una tacita complicità, che impedisce loro di giudicare razionalmente, superando la fase del brontolio o della chiacchiera da bar.

Voglio sperare, almeno con la volontà, se non con la ragione, che avvenga questo miracolo. Soltanto così Cefalù potrà riprendere la sua strada verso il futuro, che non può trovarsi nelle aule giudiziarie, dove troppo spesso lo cerca il Sindaco, e neppure nei comitati misti per decidere quale turismo si vuole nel 3° millennio. Fra tutte le attività economiche, il turismo è quello che non può affidarsi alle nuove tecnologie, ma è quello che ancora deve affidarsi agli uomini e non ai robot. Ciò implica che impegno principale di una amministrazione comunale sia quello di preparare gli uomini, i giovani soprattutto. Le amministrazioni, ma anche le scuole, specialmente quelle linguistiche e quelle alberghiere. Lo fanno? Stanno facendolo? Ne dubito, purtroppo!

A tutto ciò bisogna aggiungere l'assenza di servizi – strade, parcheggi, piazze, reti idrica e fognaria, luoghi d'incontro, biblioteche eccetera – che in nessuna aula di Tribunale si trovano. Per esse, infatti, non occorrono querele e denunzie, ma la volontà e la capacità di fare; avere, in buona sostanza, una strategia, che non prescinde dalla storia di Cefalù e dall'indicazione che le si deve far percorrere, non soltanto per dare un futuro a essa, ma anche ai giovani. Ci siamo mai chiesti quanti giovani, delusi per quel che offriva Cefalù, sono andati via? E ci rendiamo conto che a fuggire sono i migliori, quelli che potrebbero far fare a Cefalù un vero e proprio salto verso il futuro?

Questa è Cefalù e tale sarà, se la primavera non porterà il risveglio dei fiori e con essi il dischiudersi delle menti di quelli che in tanti tacciono, non avendo coscienza di aver ricevuto un grandissimo dono dalla natura, che i forestieri stimano, ma che noi non sappiamo apprezzare.