Il mio personale augurio

Ritratto di Angelo Sciortino

24 Dicembre 2018, 23:54 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Oggi è Natale e io sarò, come sempre, in completa solitudine, se si eccettuano i messaggi e i commenti persecutori di alcuni seguaci del M5S e della Lega, mandati forse nel tentativo di convincermi della giustezza delle loro idee e dell'errore delle mie, che spesso commentano con il massimo del loro astio rabbioso, ma con la pochezza dei loro argomenti logici.

A costoro, che con il massimo della loro fantasia e con il minimo del rispetto, mi accusano di avere la colpa di preferire i partiti del passato, dai quali non ho ricevuto nulla di buono e che non ho mai votato, rispondo che se fossi un babbeo dovrei prendere per buone le promesse dell'attuale governo, perché, se venissero mantenute, la mia posizione economica avrebbe tutto da guadagnare. Vivo, infatti, con una pensione irrisoria, non ho casa di proprietà e per di più sono malato, per aver subito ben tre interventi chirurgici, l'ultimo dei quali per un tumore al pancreas. Non mi arrendo, però, almeno fino al punto da cedere alle lusinghe di questa nuova classe politica.

Ho una ricchezza interiore e, con il vostro permesso, culturale e morale, infatti, che non intendo barattare con le promesse false e impossibili da mantenere di questa attuale classe politica. Confesso che non credevo di dover finire i miei giorni fra una società così credulona. Un Salvini supponente, un Di Maio finto modesto, un Renzi e compagni annaspanti come scarafaggi nella stoppa e poi il vuoto assoluto: tutti costoro sono ormai gli epigoni di quella che fu l'Italia e sono seguiti come se fossero profeti o messia. Lo so, già quand'ero un ragazzo diciottenne, negli anni '60, tutto avevo intravisto il percorso intrapreso da una classe politica interessata soltanto ai propri vantaggi, ma mai avrei immaginato che potessimo cadere in un baratro simile. Ci voleva un comico per farci cadere in un orrido pozzo nel quale il popolo italiano si dibatte con la sola speranza di uscirne grazie alle promesse di salvezza di chi ce lo ha buttato con la sicumera di avere buone intenzioni.

In una situazione simile non me la sento di augurare un buon Natale e buone feste, ma soltanto una illuminazione delle menti, affinché capiscano quanto sia pericoloso per tutti credere nei profeti e nei messia; pericoloso per il presente, ma soprattutto per il futuro. Non si possono guardare i propri figli e nel contempo preparare per loro un avvenire disastroso. Ed è inutile dirsi che bisogna aspettare, dando tempo a questo governo di lavorare, perché esso non ha dimostrato di lavorare bene, ma ha dimostrato soltanto la sua bravura nel distruggere quel poco che era sfuggito alla furia distruttrice di chi lo ha preceduto. In questo senso quello odierno non rappresenta un cambiamento, ma la peggiore delle continuità. Più volte, nei mesi e nei giorni scorsi, hanno tradito i loro veri intendimenti, quando si sono pronunciati con sicumera contro l'equilibrio dei poteri, contro il Presidente della Repubblica, contro la Magistratura, contro il Parlamento. Tutto ciò dichiarandosi governo del popolo, che purtroppo non si rende conto che esso è contro il popolo. L'ultima prova della continuità è la volontà espressa a chiare lettere di cambiare la Costituzione, come fecero in passato Berlusconi prima e Renzi poi.

Comunque, dal profondo di questo buio e orrido pozzo guardo in alto e vedo la fievole luce della speranza; della speranza che quella fievole luce torni a illuminare le menti degli italiani. E questo e soltanto questo è il mio augurio, che mi sento di rivolgere a tutti.