L'improvvisazione nella raccolta differenziata

Ritratto di Angelo Sciortino

19 Gennaio 2019, 13:06 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Lasciamo da parte la polemica tra Lascari e Cefalù a proposito della raccolta differenziata e concediamo che l'Amministrazione ha raggiunto un grande, grandissimo risultato con il suo portentoso 46%; concediamo pure che la severità dimostrata contro i cittadini non rispettosi dello sforzo sovrumano della loro Amministrazione abbia dato o stia per dare risultati eccellenti nella loro educazione; ammettiamo, infine, che per tutto ciò abbiano ragione da vendere i sostenitori di questa Amministrazione, quando non perdono occasione per decantarne i meriti e le abilità del suo Sindaco, ogni volta che costui li elenca nei suoi comunicati, invitandoli alla delazione.

Concedere e ammettere queste cose, però, non può impedire di esaminare approfonditamente la realtà. Quale realtà? La realtà, che vede l'improvvisazione nella gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Si pensi all'obbligo di conferire la plastica e la carta a ditte autorizzate, che riconoscono al Comune un pagamento per ogni tonnellata raccolta. Ebbene, questi due rifiuti vengono consegnati a una ditta, che non si capisce quanto sia specializzata o autorizzata e che dall'esame dei bilanci del nostro Comune non risulta che abbia mai pagato per i rifiuti consegnati. Se così stanno le cose – e spetterà ai consiglieri e alle Autorità Giudiziarie accertarlo – il danno ai cittadini è evidente, specialmente in considerazione che a essi viene chiesto e imposto di differenziare i loro rifiuti.

C'è comunque un'altra osservazione da fare. La legge, che istituisce la raccolta differenziata, prevede il cosiddetto “porta a porta” e non il conferimento ai centri di raccolta. Quando tale “porta a porta” presenta difficoltà oggettive e non superabili, il Comune deve applicare una TASI che va dal 20% al 40% del suo ammontare. In sintesi, chi per esempio paga oggi una TASI pari a 200,00 euro, non ricevendo il servizio del “porta a porta” dovrà pagare da un minimo di 40,00 euro a un massimo di 80,00 euro, da stabilire in base alla distanza dal centro di raccolta.

In ogni caso, avendo l'obbligo il Comune di stilare un elenco dei disabili o degli anziani, che non possono recarsi ai centri di raccolta per obiettive difficoltà motorie, a costoro deve essere comunque garantito il “porta a porta”. Non mi sembra che sia così.

Sommando tutto ciò e il mancato incasso per la consegna della plastica e della carta, temo che sarebbe da irresponsabili esprimere un giudizio positivo sui presunti successi della nostra Amministrazione. Anzi, sarebbe opportuno protestare per la doppia perdita di ogni singolo cittadino e sollecitare una indagine approfondita delle stesse Autorità Giudiziarie.