Qualche conseguenza del Piano Paesaggistico

Ritratto di Angelo Sciortino

28 Gennaio 2019, 06:01 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Nel seguente link http://www.qualecefalu.it/node/22789 può leggersi l'ultimo intervento dell'architetto Giovanni La Barbera e trovarvi in calce i link relativi ad altri suoi interventi.

La loro lettura mi ha suggerito la riflessione, che sto per fare qui di seguito.

Premesso che ritengo non soltanto opportuno, ma anche indispensabile che le decisioni politiche e amministrative vedano i singoli cittadini, e per essi i Comuni, parte attiva e non soggetto passivo destinato a subirne le conseguenze, non mi sembra che nella proposta del Governo regionale sia rispettato tale ruolo attivo dei Comuni, se il Piano Paesaggistico Regionale si sovrappone ai Piani Regolatori dei Comuni, fino ad annullarne la validità, a non pochi cittadini deriverà una perdita economica. Quantomeno a quei cittadini che nell'ultimo ventennio e forse più hanno pagato una salatissima imposta, perché il terreno posseduto da loro era stato dichiarato edificabile e quindi soggetto al pagamento dell'IMU. Un pagamento richiesto anche se il proprietario non aveva alcuna volontà di sfruttarlo per costruirvi, al punto che sorgeva spontaneo il sospetto che le amministrazioni comunali avessero dichiarato edificabili terreni privati solo per ricavarne il pagamento di un'imposta. Sarebbe stato sufficiente che il pagamento dell'IMU fosse richiesto soltanto al momento del rilascio di una qualsivoglia autorizzazione a costruire, ma siamo in Italia, dove nel medioevo veniva tassata anche l'aria delle finestre!

Sia come sia, questi cittadini hanno pagato un'imposta per decenni, perché a un loro bene era stato dato virtualmente un maggior valore allo scopo di richiedere una maggiore imposta. Se ora questa nostra infelice Regione, dopo aver permesso per insipienza ogni possibile oltraggio contro il suo territorio, pensa di rimediare con il proposto piano paesaggistico – che non dovrebbe essere imposto dalla sua burocrazia, ma dovrebbe essere progettato e redatto dalle singole amministrazioni comunali o almeno proposto dal basso, perché esse hanno una conoscenza diretta dei loro territori – allora la Regione non soltanto tradisce ogni autonomia locale, ma anche i siciliani, comportandosi con essi come il truffatore, che vende come gioiello d'oro ciò che è soltanto placcato d'oro. Allo stesso modo, infatti, i siciliani si sono visti placcati d'oro i loro terreni e nel momento di farli valutare hanno scoperto d'essere stati ingannati. Intanto il truffatore si gode il maltolto con l'IMU!

Si spera che i Sindaci, soprattutto quello di Cefalù, e i tecnici comunali, sempre soprattutto quelli di Cefalù, sapranno far valere i diritti dei loro cittadini, difendendoli da un'immonda truffa. Anche se la mancata approvazione di un PUDM (Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo) e l'assenza di un Piano Paesaggistico comunale, come quelli presenti in altri Comuni italiani, c'invitano a disperare.