Pino Lo Presti: le forme del silenzio

Ritratto di Rosalba Gallà

31 Marzo 2019, 13:42 - Rosalba Gallà   [suoi interventi e commenti]

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PINO LO PRESTI: LE FORME DEL SILENZIO

di Rosalba Gallà

 

   

La ricerca del silenzio è, probabilmente, l’aspetto che più caratterizza la personalità di Pino Lo Presti, almeno negli ultimi anni, ricerca che si esprime, si potrebbe affermare, sia nell’aspetto produttivo che in quello fruitivo.

Nel primo senso, abbiamo tutti assistito al suo eclissarsi anche rispetto a questo blog (che egli stesso ha contribuito a fondare) dove per tanto tempo ha fatto ‘sentire’ la sua voce su temi vari della vita politica, sociale, culturale di Cefalù; ma da oltre due anni tace. Nel secondo senso, invece, manifesta il bisogno di vivere nel silenzio, quel silenzio che consente di ‘ascoltare’ i suoni della natura e di una umanità in pace con i suoi ritmi ‘normali’, lontano dall’insistente frastuono della vita contemporanea dove l’eccesso fa perdere di vista il limite tra musica e rumore, tra piacevole chiacchierata e toni da rissa, tra dilettevoli attività e inquinamento acustico.

Il silenzio, dunque, è cifra del suo attuale stile di vita, volto all’essenza delle cose, avendo, per scelta ma sicuramente con sacrificio, imparato a ‘fare a meno di…’: fare a meno di tante cose, di tante persone, di tante storie, di tante schegge del suo passato, di tanti suoi pregevoli scritti d’arte, quando tra Palermo e Roma aveva intessuto importanti relazioni culturali e professionali, oggi forse solo frammenti sparsi, probabilmente da ricucire per ricomporre il mosaico di un pezzo di vita di una importante stagione d’arte.

Nel silenzio e nella scelta dell’essenza, Pino Lo Presti ha potenziato il suo sguardo sulle cose e, soprattutto, sulla natura, avvertita come una madre primigenia che, quasi esotericamente, anche nei suoi aspetti ormai privi di vita, chiede ancora di essere chiamata all’esistenza, chiede di ex-sistӗre, di stare fuori, di avere un’altra opportunità. E allora, in questo senso, il rapporto uomo-natura si fa più intenso, diventa totalizzante, in una corrispondenza biunivoca di rispetto e amore, di natura e arte, di morte e vita. Così, la radice dell’ulivo, spontanea scultura della natura, passa nelle mani umane e, mantenendo fondamentalmente la sua forma originaria, viene levigata, smussata, ammorbidita, alleggerita, accarezzata, con un lavoro lento, a volte lungo e continuo, a volte interrotto e ripreso, in un percorso che può durare anni o che può non finire e acquistare il carattere di processo indefinito, illimitato, cammino d’arte senza meta finale, senza chiusura, espressione di una visione dell’esistenza che rifiuta la ‘definizione’, il limite di un’etichetta, di un titolo, di una forma, di una maschera, perché, pirandellianamente, “la vita non conclude”.

  

  

Ed ecco, allora, le sculture di Pino Lo Presti, sculture polisemiche dove le contorsioni naturali della radica d’ulivo vengono seguite e percorse dalla mano dell’artista che ne fa emergere figure dalle molteplici interpretazioni, ma la cui caratteristica comune è una naturale energia che ora si esprime in tensioni, intrecci, trame, vuoti e pieni, luci e ombre, ora si scarica in forme più lineari e pacate, rasserenate e rasserenanti. Tutte le sculture traggono una particolare suggestione dalla luce che, mutando direzione, ne esalta le porzioni, amplificando le possibili letture di ogni singola opera.

Dal silenzio, dunque, rinasce la forma che, provenendo dalla Terra, evoca la molteplice vitalità ed estensione della Natura e il suo incessante e multiforme moto creativo.

   

   

   

      

Quel che è presentato qui è solo un aspetto della produzione artistica di Pino Lo Presti, il quale si dedica anche alla pittura e, cosa molto interessante, alla decorazione di alcune sue sculture lignee, con risultati particolarmente originali e suggestivi. Inutile ricordare le sue qualità di fotografo, come dimostrano le immagini del presente articolo.

Un ringraziamento devo al mio amico Giuseppe Forte che, oltre ad avermi dato il privilegio di conoscere e studiare approfonditamente tutta la sua produzione pittorica, mi conduce alla ricerca di belle espressioni artistiche che, per varie ragioni, tendono abitualmente a rimanere nascoste.