L'imprenditoria turistica e l'Amministrazione: intervista a Giuseppe Farinella

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Novembre 2019, 17:39 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Per la seconda volta in questo anno mi ritrovo davanti a Giuseppe Farinella, uno dei titolari del Costa Verde. La prima volta argomento dell'intervista fu il turismo e le possibilità di un suo sviluppo per rianimare l'economia cefalutana. Da allora sono accadute tante cose, come la riapertura del Club Med e soprattutto una stagione estiva, che ha soddisfatto quasi tutti gli operatori turistici di Cefalù. C'è stato pure qualche neo, come il fallimento della società Thomas Cook, che ha lasciato non pagati non pochi impegni finanziari con gli alberghi e ha licenziato molti dipendenti; in poche parole, una grande perdita finanziaria.

C'è di nuovo, però, anche un diverso approccio di Farinella e di altri albergatori con l'attuale Amministrazione comunale. Questo mi ha spinto a chiedergli l'intervista che segue.

Domanda- Vedo che ci sono nuovamente lavori al Costa Verde. Come mai?

Risposta- È sempre così. Bisogna approfittare delle chiusure stagionali per eseguire i lavori di manutenzione, necessari per tenere sempre accogliente l'albergo.

D.- Quindi il lavoro degli albergatori non si ferma neanche nei mesi cosiddetti morti! Temo, però, che in pochi capiscano questa situazione, che richiede continui investimenti.

R.- Proprio così. I più guardano ai risultati, che quest'anno sono stati positivi, ma si rifiutano di considerare che tali risultati sono il frutto di un impegno continuo.

D.- Capisco. E capisco pure che questo Governo prende decisioni per accrescere le difficoltà degli imprenditori, tassandoli oltre ogni limite. A questo proposito ho l'impressione che risulta a tanti incomprensibile quella che possiamo definire un eccesso di comprensione per l'attuale Amministrazione, che ha il solo progetto di tassare a più non posso.

R.- So che i commenti sono negativi da parte di molti, ma questo non significa che sono corretti. Io, come altri albergatori, sono un imprenditore e un imprenditore non può vivere isolato, perché ha l'obbligo, per sé e per i suoi dipendenti, presenti e futuri, di mantenere rapporti cordiali con le Istituzioni. Questo non significa condividerne le scelte, ma fare di tutto per limitarne le conseguenze negative. In questo caso esse sono un avversario e non un nemico, per cui il confronto è d'obbligo. E il confronto non può esserci con chi non parliamo! Ho provato anche ad avere un confronto con l'opposizione, ma ho raccolto non poche delusioni ogni volta che ho cercato di spiegare la mia posizione e dire che cosa era necessario fare per favorire lo sviluppo turistico di Cefalù. Insomma, da imprenditore ho cercato di far capire di non avere preclusioni per nessuno.

D.- Quindi siamo in presenza di una forma di diplomazia?

R.- Proprio così! Infatti i miei giudizi, con ogni probabilità, mi spingeranno a scelte elettorali diverse.

D.- Ma lasciamo stare la politica e dedichiamoci alla tua attività imprenditoriale; al turismo. Cefalù ha non pochi problemi irrisolti, senza i quali il suo turismo non potrà crescere. Voi imprenditori, ma tu in particolare, che cosa ritenete necessario che la politica locale debba fare per avere un disegno programmatico adatto al suo sviluppo?

R.- Domanda difficile, alla quale è ancora più difficile dare una risposta. Abbiamo avuto, come albergatori, diversi incontri con l'Amministrazione, ma mai in essi abbiamo affrontato il problema di un disegno programmatico. Mi rendo conto che questo ci abbia messo spesso in difficoltà, perché ci siamo dovuti limitare a suggerire interventi per la soluzione di problemi impellenti, come la TARI o la necessità di una più equa tassa di soggiorno, che troppi B&B non pagano in misura sufficiente. Questo, me ne rendo conto, è la negazione di qualsiasi “disegno programmatico”, ma soltanto una sorta di procedere trascinati dagli eventi. E questo non è certamente positivo. Comunque, spero che con il dialogo aperto con l'Amministrazione possiamo farlo capire. Con il dialogo, tanto criticato da coloro che me lo rimproverano, e non con lo scontro.

Credo che possiamo considerare chiusa questa intervista. Ti lascio con l'augurio che la tua attività possa raccogliere ancora successi, non soltanto finanziari.

A me, aggiungo per i lettori, rimane l'amaro in bocca al pensiero che la nostra classe imprenditoriale ha simili difficoltà a confrontarsi con chi amministra in assenza di un disegno programmatico dello sviluppo dell'attività più importante di Cefalù: il turismo.