Ospedale Giglio, una voce fuori dal coro

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Gennaio 2020, 09:19 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Diceva Machiavelli che “gli uomini si stuccano del bene e si affliggono del male”. Oggi anch'io, profeta disarmato, ne ho avuto dimostrazione nella mia lunga vita. Tale dimostrazione mi ha spesso scoraggiato dal dire tutto ciò che il cuore, la coscienza e la ragione mi chiedevano. Allora mi rinchiudevo in una sorta di isolamento e cessavo di comunicare con i miei simili. Resistevo nel mio isolamento e solamente quando traboccava l'ira dentro di me parlavo per farla tacere, nella speranza di essere ascoltato quando denunziavo le manchevolezze di chi malamente ci amministra e il silenzio di coloro che ne subivano le conseguenze, i cittadini. Sono arrivato al punto di promettere che sarei tornato a tacere, almeno finché sarebbe durata questa pessima amministrazione.

Giorni fa, però, è accaduta qualcosa che mi obbliga a rompere tale silenzio: l'inaugurazione all'ospedale Giglio del nuovo reparto di emodinamica.

Che cosa può obbligarmi a interessarmi di un fatto estremamente positivo, non foss'altro per la presenza dei tanti uomini, che non sempre degnamente governano la Sicilia e i suoi comuni? Solo il mio obbligo morale e intellettuale di guardare oltre le messinscene e di fare conoscere i dubbi, che proprio i “successi” possono causare, se non si provvede a sostenere i “successi”, creando quello che è necessario, affinché essi non si trasformino in quelle “buone intenzioni con cui è lastricata la via per l'inferno”.

Senza dubbio il presidente del Giglio Giovanni Albano, da quando ricopre la sua carica, ha lavorato egregiamente e con il massimo dell'impegno per rendere non soltanto più funzionali i reparti, ma riuscendo a procurarsi la collaborazione di vere e proprie eccellenze in campo medico e scientifico. Insomma, grazie a questo suo impegno l'ospedale Giglio si è trasformato nel corso degli ultimi anni in un punto di riferimento per tutta la Sicilia e per il Sud. In alcuni casi anche per l'Italia intera.

Era giocoforza che molti politici regionali decidessero di servirsi dei successi del Giglio per appuntarsi una medaglia al petto, dimentichi che essi sono stati e rimangono inadempienti di non pochi loro doveri. La trasformazione del Giglio, infatti, in un ospedale d'eccellenza ha determinato un aumentato afflusso di richiedenti i suoi servizi sanitari, ma nulla è stato fatto dalla politica per il potenziamento dei servizi di base, quelli che dovrebbe svolgere l'ASL e quelli amministrativi. Da tale disinteresse ne è derivato e continua a derivarne la lunga attesa per la prenotazione degli esami diagnostici, anche quando essi riguardano i controlli postoperatori di chi è stato guarito proprio grazie alle “eccellenze” dell'ospedale Giglio. Sono ormai in tanti a dubitare di questa eccellenza, che cresce ogni giorno di più con l'arrivo di medici di altissima specializzazione, che hanno fatto esperienza anche all'Estero. Oncologia in genere e oncologia pediatrica; ostetricia; cardiologia; ortopedia sono reparti in cui gli interventi sono tempestivi e affidati a medici di eccezionale bravura, ai quali si devono non poche vite salvate. Eppure al Giglio si continua con le lunghe code per raggiungere gli sportelli delle prenotazioni e, dopo averli raggiunti, scoprire che un esame di controllo non può essere fissato prima di lunghi mesi.

D'altronde, gli amministratori, già occupati a dotare l'ospedale di professionalità eccellenti e di macchinari d'avanguardia, spesso hanno dedicato le loro risorse finanziarie e professionali a rendere sempre migliore i singoli reparti, esaurendo le loro forze. Il problema, quindi, dovrebbe essere risolto dalla politica. Io spero ardentemente che, essendo stati presenti all'inaugurazione dei nuovi reparti di emodinamica ed elettrofisiologia il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, gli assessori regionali Roberto Lagalla, Toto Cordaro e Bernadette Grasso, unitamente al sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, a sindaci delle Madonie e le autorità militari e religiose, costoro non si siano limitati alla passerella, ma abbiano sentito il bisogno d'informarsi su quali esigenze implica un così grande progresso sanitario a livello amministrativo, di personale e finanziario, investendosi del compito di provvedervi, com'è loro dovere. Se così non faranno, il Giglio e le sue eccellenze non potranno dare quell'offerta sanitaria, che l'opinione pubblica giustamente si aspetta, costringendola alla sfiducia.

Commenti

"Qualcuno" è convinto che é di II livello e quindi, tutte le richieste di I livello devono essere prestate dal distretto o dall'asp. Ma, NESSUNO, ha ancora messo per iscritto ciò. Si celano dietro che "NON C'È POSTO"o perché le agende sono chiuse (quando invece dovrebbero essere sempre aperte!) ; o perché il badget é già finito; o perché un intervento chirurgico lo devi fare solo ed esclusivamente in solvenza, ecc. ecc. NOI, cittadini paghiamo per NON avere prestazioni. Un esempio tra i più banali e stupidi: per una uroflussometria (significa fare l'urina dentro un'apparecchiatura) della durata di non più di 5 minuti, devi andare a finire a Termini, perché se la richiedi al distretto deve esserti prescritta dal "quel"l'urologo. Avrei tant'altro da aggiungere ma, mi riservo di farlo e denunciarlo, nelle sedi opportune. La rete ospedaliera è sorta anche per aiutare le zone montane tipo nebrodi e madonie. Ve lo siete mai chiesto come dovrebbe fare un cittadino di San Mauro, che già per venire a Cefalù deve sobbarcarsi 42 km, sentirsi rispondere: NON C'È POSTO?