Il Consiglio del 4 novembre e l'uscita dal SUAP

Ritratto di Angelo Sciortino

9 Novembre 2020, 11:59 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il 4 novembre il Consiglio comunale ha approvato, dopo due ore di dibattito degno di miglior causa, la deliberazione, proposta dalla Giunta, per uscire dal SUAP. L'approvazione è avvenuta con il voto favorevole dei consiglieri che sostengono l'Amministrazione e con l'astensione dell'opposizione. Gli uni e gli altri, sebbene abbiano rilasciato la consueta dichiarazione di voto, non sono riusciti, a mio parere, a dare una spiegazione razionale e accettabile della loro decisione. Sed transeat, perché è inutile aspettarsi di ottenere che un seme germogli e si faccia fiore, se lo si è piantato su una pietra.

Non degnerei d'attenzione la questione, se non fosse che sono stato costretto a leggere su alcuni giornali la notizia dell'uscita del Comune dal SUAP, riportata in maniera acritica e non approfondita, come se la decisione non derivasse da giudizi noti e condivisibili su comportamenti lesivi per la città di Cefalù. Nella speranza di capire qualcosa di più di ciò che è avvenuto e soprattutto delle motivazioni che hanno spinto alla decisione, ho consultato i documenti, che allego in pdf alla fine di questo intervento e che commento di seguito.

Prima di tutto una puntualizzazione: SUAP è l'acronimo di Sportello Unico per le Attività Produttive. Cioè, è un unico riferimento burocratico al quale gli imprenditori rivolgono le loro richieste di permesso per investire in una impresa. Nel caso della SOSVIMA, poi, tale sportello unico offre il suo servizio non soltanto a Cefalù, ma anche a tanti altri Comuni delle Madonie, dove gli imprenditori vogliono investire.

Quando il SUAP riceve una richiesta, si preoccupa di riunire una conferenza di servizi, alla quale sono invitati i Comuni interessati. In questo modo viene velocizzato l'iter della pratica, con un grande vantaggio per l'economia. Il punto, quindi, è: il SUAP, nel decidere questioni di Cefalù, ha convocato il Comune? E se lo ha convocato e questo ha espresso il suo parere su un'eventuale richiesta di concessione, ha ragion d'essere la deliberazione del 4 novembre? E in ogni caso, il Comune di Cefalù è in grado di offrire un apparato tecnico per avere un suo sportello unico?

Procediamo a una ricognizione sui documenti allegati e riguardanti la controversia tra Comune da una parte e Sosvima e FMC dall'altra. E sì, FMC, perché la decisione di uscire dal SUAP sembra che abbia una sua radice proprio nella pluriennale controversia con essa.

Con la deliberazione n 80/2017 viene approvato il permesso di costruire alla FMC. In forza di tale permesso di costruire vengono chieste alcune opere di compensazione, che dai computi metrici ammontano a una spesa di 435.000 euro. Sono tre i computi metrici e tutti e tre sono allegati all’Atto Ricognitivo insieme alla relazione tecnica relativa alla quantificazione a consuntivo delle opere realizzate a firma dell’Arch. Di Trapani.

All’interno del medesimo Atto Ricognitivo il Comune chiede di non cedere le suddette opere finché non saranno state ultimate anche le opere di completamento del comparto edificatorio (forse per non incorrere nella dovuta manutenzione ordinaria e straordinaria?).

Ma c'è di più nell'atto ricognitivo. Per svincolare dalla polizza fideiussoria Md e quindi incassare il rispettivo saldo oneri pari ad € 170.000, il Comune ha chiesto alla FMC, impresa che stava completando il comparto edificatorio, una nuova polizza fideiussoria per la parte di oneri di loro spettanza, che è stata ricalcolata, in base al nuovo saldo degli oneri riformulato dall’Arch. Di Trapani proprio a fronte della nuova variante al PUDC n 8/2018. Il comune infatti precisa, nell’ultima pagina dell’Atto ricognitivo (pag. 8), che le parti non hanno più reciprocamente nulla a pretendere se non per gli obblighi derivanti da detta variante al PUDC n 8/2018.

Eppure il Comune, credo illegittimamente, negando l’esistenza della determina positiva di So.svi.ma n 3, decide di fermare i lavori, dichiarando che gli stessi risultano in difformità rispetto alla concessione n 8/2018, perché non sono stati realizzati i sei piani interrati.

Come se la variante in corso d’opera già approvata non avesse alcun peso e soprattutto prima ancora che in merito alla determina N3 di So.svi.ma si esprima la Regione, alla quale intanto il Comune aveva fatto ricorso.

Questo è l'antefatto, che ha spinto l'Amministrazione ad approvare in Giunta l'uscita dal SUAP, poi presentata al Consiglio per approvarla a sua volta. Cosa che è avvenuta il 4 novembre scorso dopo un dibattito che non ha spiegato la validità delle ragioni addotte dall'Amministrazione proponente.

Personalmente resto perplesso e spero che qualche aiuto me lo diano i lettori, che si sobbarcheranno la lettura delle 120 pagine dell'atto ricognitivo e dei relativi allegati.

ATTO RICOGNITIVO (1).pdf