Un Consiglio comunale di cui vergognarsi

Ritratto di Angelo Sciortino

28 Novembre 2020, 12:27 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri sera si è riunito uno dei più discutibili consigli comunali degli ultimi anni, in cui alcuni consiglieri, il Sindaco in testa, hanno espresso il massimo della vuotaggine intellettuale e morale.

Provo a raccontarne la cronaca e comunque per chi dovesse dubitare del mio racconto metto il link della registrazione degli interi lavori del Consiglio: https://youtu.be/9hGLMxZjYN0 .

Tralascio la parte, brevissima, dedicata alle incombenze preliminari e mi dedico subito alla parte meritevole del presente commento. Essa prende avvio dall'audizione del presidente della Fondazione Giglio, dottor Giovanni Albano. Tale audizione comincia con una relazione di Albano, con la quale egli descrive gli antefatti e i fatti, che hanno determinato la volontà di creare presso l'ospedale un reparto Covid. Del suo intervento una frase mi ha colpito: non possiamo esimerci dal prestare cure a qualsivoglia malato per nostro obbligo morale prima che deontologico. Già questa frase da sola spiega le ragioni di preparare un reparto Covid, per essere in grado di assistere e curare che dovesse averne bisogno. E questo a prescindere da qualsiasi osservazione politica e burocratica o dalla lettura delle “carte”, tanto cara al Sindaco!

Ultimata la sua relazione, il presidente Albano ha poi risposto alle domande di diversi consiglieri, che chiedevano chiarimenti su eventuali pericoli di contagio e sulle misure prese per evitarlo nella misura in cui era umanamente possibile. Egli ha risposto esaurientemente a tutte le domande, fra le quali è mancata qualsiasi domanda del Sindaco.

A questo punto il Presidente del Consiglio dichiara chiusa l'audizione e riprendono i lavori del Consiglio. Riprendono, stranamente, con l'intervento di chi non aveva chiesto chiarimenti, quando il presidente Albano era in grado di rispondere, perché ancora presente; riprendono con un veemente intervento del Sindaco, al quale risponde per le rime il consigliere Carmelo Greco, a sua volta contestato dal consigliere Antonio Franco, perché non avrebbe dovuto parlare, essendo fratello di un dipendente del Giglio. Scoppia a questo punto una baraonda e i lavori vengono sospesi. Non so se sono ripresi, perché a questo punto ero già saturo di chiacchiere inutili e di mistificazioni, per cui a tutela della mia salute ho chiuso il collegamento.

Adesso, per concludere, dovrei aggiungere il mio giudizio, ma non lo faccio, perché sono già vergognato per essere rappresentato da una simile Amministrazione per aggiungere anche la vergogna di avere degnato questo dibattito di un mio giudizio.