Nascita e agonia dello Stato-mamma

Ritratto di Angelo Sciortino

3 Febbraio 2021, 14:13 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il marito dello Stato-mamma

Da una ricerca Demos appare un dato sorprendente: la fiducia degli italiani nello Stato è passata in un solo anno dal 22% al 33%. Un dato sul quale vale la pena di fare qualche riflessione, specialmente alla luce dell'incarico dato a Draghi; un Draghi che potrebbe segnare un'inversione all'amore per lo Stato-mamma, che caratterizza l'opinione comune.

Quanto riportato dalla ricerca Demos sarà anche effetto, quasi sicuramente, della paura che porta a stringersi alle Istituzioni, ma c’è anche un altro fattore da considerare: per la prima volta da anni lo Stato è diventato erogatore di risorse emesse a deficit: dai 30 miliardi del 2019 ai 180 del 2020.

Che gli italiani tornino ad apprezzare lo “Stato mamma” degli anni ’80? Uno Stato che ti ristruttura gratis la casa, ti compra il monopattino o i rubinetti di casa, ti restituisce parte dei soldi spesi, ti paga le vacanze e soprattutto ti garantisce ogni assistenza.

Tutto ciò avviene, naturalmente, a debito; un debito che non preoccupa, perché tanto lo pagheranno le prossime generazioni e per molti anni ancora (speriamo) i tassi di interesse rimarranno bassi: ma sempre debito resta.

Ma il vero pericolo è un altro: che i cittadini si abituino a pensare lo Stato non come fornitore di servizi essenziali, ma come “mamma” che segue, protegge e foraggia i suoi cittadini “dalla culla alla tomba”. Un comportamento da autentici sudditi, che aspettano tutto dallo Stato, cui riservano obbedienza e riconoscenza e non da veri cittadini che, consci dei loro diritti (e doveri), richiedono alla Stato di essere lasciati liberi e di fornire loro solamente quei servizi necessari al funzionamento della comunità.

Stesso rischio per le imprese: a furia di sussidi e aiuti vari dimenticano la necessità di innovare, di lottare sui mercati, rassegnandosi a perdere competitività. Non conviene loro mantenere gli standard di efficienza quanto piuttosto essere in regola per ottenere i sussidi.

Per questo è fondamentale che i soldi del Recovery Fund vengano spesi bene in investimenti e settori da rilanciare e non in sussidi a pioggia o investimenti a corto raggio per soddisfare gli appetiti di qualcuno.

Altrimenti ci troveremmo con un mare di debiti, una ripresa illusoria e dei sussidi, che prima o poi finiscono, perché l’illusione dello “Stato mamma” prima o poi finisce. 

Commenti

L'idea che che la pace sociale si compra con la spesa pubblica data dai tempi della repubblica romana, e così sara nei secoli dei secoli!