Le comari in consiglio

Ritratto di Angelo Sciortino

8 Maggio 2021, 06:55 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri (http://www.qualecefalu.it/node/24179) mi sono permesso di paragonare il Consiglio comunale a una tragedia di Eschilo, quella in cui Oreste viene assolto per avere ucciso l'assassino del padre. Mi rendo conto, però, che paragonare la farsa del Consiglio comunale alla tragedia di Eschilo è stata un'offesa al primo e più alto esempio di civiltà e anche di democrazia. I giudici vengono eletti e il collegio giudicante è presieduto dalla stessa Atena, la dea della saggezza, e la sentenza viene emessa dopo un dibattito, che ha dato la parola agli accusatori e all'imputato.

Invece...invece non ho intravisto saggezza nel dibattito; anzi, è stato, quello di giorno 6, un consiglio comunale senza dibattito. Se dibattito significa, infatti, “discussione alla quale prendono parte i partecipanti a un’assemblea, a una seduta, a una riunione pubblica o privata, e nella quale si contrappongono e valutano idee e opinioni diverse in merito a determinati argomenti proposti o a decisioni da prendere”, allora esso è stato assente dal consiglio. Perché vi fosse, sarebbe stato necessario che i consiglieri rispondessero agli argomenti proposti dal consigliere Greco, valutandone le idee e le opinioni. Tanto più che gli argomenti del consigliere si basavano su sentenze giudiziarie di condanna dell'Amministrazione, che hanno comportato e ancora comporteranno un danno finanziario ai cittadini, quello che la legislazione vigente definisce “danno erariale”.

I consiglieri di maggioranza hanno scelto invece di non opporre opinioni diverse o argomenti per dimostrare che i fatti proposti nell'interpellanza del consigliere Greco fossero non rispondenti al vero. La scelta probabilmente è stata dettata dall'impossibilità di trovare argomenti sostenibili alla luce della logica e della verità, per cui si è preferito definire da parte di qualcuno l'interpellanza un fatto politico, come se in un consesso politico dovesse parlarsi d'altro; qualcuno si è offeso, definendo l'interpellanza diffamatoria nei confronti del Consiglio, trascurando che è ancora più diffamatorio per il Consiglio non opporre idee e opinioni a idee e opinioni ritenute errate; lo stesso Sindaco invece di dimostrare che la sua azione amministrativa non meritava il giudizio negativo contenuto nell'interpellanza, si è premurato a preannunziare una querela. Insomma, ci vorrebbe tanta fantasia per definire dibattito questa sequela di excusatio non petita, accusatio manifesta!

Vorrei la forza ironica e sarcastica di un Luciano di Samosata, ma forse è un bene che non ne sia fornito, perché andrebbe sciupata dedicandola al Consiglio comunale e ad alcuni suoi consiglieri.

Per tutti quei lettori che vogliono approfondire, sotto troveranno il pdf dell'interpellanza, unito alla lettera dell'ANAC, che stigmatizza il sistema di assegnazione dagli appalti pubblici da parte dell'Amministrazione. Per i più pazienti aggiungo pure il link relativo ai lavori della seduta consiliare, dove dal minuto 129 in poi potranno prendere contezza di quanto la discussione non sia stata un dibattito, ma una lite fra comari.

https://youtu.be/Cmxahkv6rNE: il Consiglio del 6 maggio 2021

Testo interpellanza e lettera ANAC.pdf