Considerazioni sulla tormentata vicenda della stazione ferroviaria

Ritratto di Giovanni La Barbera

15 Maggio 2021, 13:11 - Giovanni La Barbera   [suoi interventi e commenti]

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Dall'improvvido abbandono, a mio parere, della localizzazione della nuova stazione ferroviaria, razionalmente prevista, nell'originario progetto dello Stato, in località Ogliastrillo, si è pervenuti, oggi, al progetto che prevede “una fermata” nel nuovo assetto della strada ferrata, sotto la formazione geologica che sostiene il quartiere dello “Spinito”. L'accesso a questa fermata ipogea avverrebbe sempre dal luogo attuale della stazione.

Da più parti, la vexata quaestio” è stata affrontata con ragionamenti empirici, ciascuno esprimenti logiche parziali e mai esaustive di tutte le valutazioni che l'importante infrastruttura richiederebbe per il bene di Cefalù. Poichè la spesa pubblica per la realizzazione del progetto di mobilità su ferro è notevole, penso che sarebbe opportuno avvalersi di metodologie tipo “Analisi costi benefici.

Questo per rendere oggettive le valutazioni e le decisioni, sfrondate da improvvisazioni talvolta rette da emotività, ma più spesso da pigrizia, che non lascia affrontare il problema con la necessaria e consapevole determinazione e che quindi lo riconosca di importanza epocale.

Se ricordiamo il rango occupato dalla città di Cefalù, nell'insieme dei Paesi madoniti, avvertiamo subito che la responsabilità, per una corretta soluzione del tema in argomento, riguarda prospettive che influenzeranno la vita e l'esistenza di questa costellazione di paesi costieri e dell'entroterra.

Da questa intuitiva considerazione si comprende come l'assetto urbanistico della nostra città va considerato con energica determinazione senza rinunciare a nessuno sforzo, soprattutto dell'istituzione statale e comunale.

Si tratta di rappresentare con la razionalità scientifica disponibile, non solo le questioni aperte dell'assetto urbanistico che dovrebbe affrontare i disequilibri generati da una crescita storica, talvolta non governata adeguatamente, ma anche le problematiche progettuali più specificatamente ingegneristiche.

Penso alle istanze di funzionalità e di sicurezza che oggi e nel tempo la nuova infrastruttura deve garantire.

Penso alla straordinaria occasione data dalla eliminazione della cesura ferroviaria, che ha, si servito, ma che ha diviso il territorio condizionandone l'organizzazione sin dall'800, dopo la realizzazione della ferrovia.

Oggi vi è l'esigenza di ricucire la città, a valle e a monte dell'attuale ferrovia, trasformandone il sedime in una nuova strada e connettendo la stessa con la rete stradale attuale, capace di innervarne le funzioni, sia esse residenziali che turistiche.

Penso ancora che questa connessione possa, inoltre, generare una quantità di opportunità per l'insediamento di attività produttive nonché fenomeni di razionalizzazione delle funzioni urbane attuali, tali da valorizzare ancora meglio le caratteristiche peculiari di Cefalù.

Dunque, auspico che questa storica questione sia affrontata dall'Amministrazione comunale con un'aperta presa di posizione a tutela degli interessi pubblici in gioco, che certamente devono contemperarsi con gli interessi imprenditoriali. Auspico, cioè, che l'Amministrazione giochi il ruolo attivo che le compete, facendo conoscere il suo impegno ad una città che vuol sapere qualcosa sul suo futuro.


 

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