RADDOPPIO FERROVIARIO: l’ordinanza del CGA, i ragionamenti da “visionari” e i “ragionamenti” da visionari

Ritratto di Saro Di Paola

17 Settembre 2021, 07:14 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il Sindaco Lapunzina, ieri 16 settembre, ha comunicato alla Cittadinanza che il Consiglio di Giustizia Amministrativa, nell’udienza dello scorso 8 settembre, ha respinto il ricorso di RFI per la riforma dell’ordinanza cautelare, con la quale il TAR, prima di entrare nel merito del ricorso di RFI contro il Comune di Cefalù, non ha sospeso l’efficacia della nota con la quale, il 4 aprile del 2021, il Comune di Cefalù aveva richiesto ad RFI e a tutti gli Organi superiori con competenze in materia, l’eliminazione della rampa di accesso alla galleria di sfollamento senza emettere l’ordinanza comunale di istituzione della disciplina del traffico necessaria all’avvio delle attività di realizzazione del suo imbocco (www.qualecefalu.it/node/.24218 ).

Il CGA, come si legge testualmente nell’Ordinanza, ha rigettato il ricorso per “la complessità dei temi affrontati e la necessità di addivenire a soluzioni condivise…… nell’interesse della sicurezza dei cittadini e del miglioramento del livello di efficienza del trasporto ferroviario”.

Ciò significa che, relativamente alla galleria di sfollamento, TUTTO è FERMO e resterà fermo, almeno sino a quando, nel marzo del 2022, il TAR non si sarà pronunziato sul merito del ricorso presentato da RFI.
Conseguentemente sono ben lungi dall’essere risolte, financo e paradossalmente, le problematiche burocratico-amministrative relative alla ubicazione del suo imbocco.

TUTTO è FERMO, e siamo quasi alla fine del 2021.
Siamo, cioè, dopo oltre 9 anni da quando, nell’aprile del 2012, venne aggiudicato alla ToTo l'appalto del raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono e dopo oltre 34 anni da quando, il 10 luglio 1987, il Consiglio comunale del tempo  approvò la proposta delle Ferrovie dello Stato di ubicare ad Ogliastrillo la STAZIONE di Cefalù,


E dire che la galleria di sfollamento dalla fermata sotterranea è, solo, la prima delle opere che saranno indispensabili per l’esistenza e l’esercizio della fermata medesima, è un’opera senza la quale la fermata sotterranea non potrà esistere.
E dire che quella galleria sarebbe dovuta essere la prima opera da realizzare all’interno del perimetro urbano: il cronoprogramma del “progetto esecutivo” illustrato alla Città il 26 novembre 2015, ne fissava al 15 marzo del 2016 l’inizio dei lavori  tanto che il suo imbocco era stato già picchettato a monte della Piazzetta di San Pio.

Le vicissitudini di tale galleria, dal 2003 ad oggi, quali, solo per ricordare le più emblematiche, sono state:
- le varianti alla ubicazione del suo imbocco, della sua rampa di accesso e del suo tracciato,
- le preoccupazioni dei residenti e dei proprietari di immobili allo Spinito e nei quartieri limitrofi,
- l’incarico di consulenza al Prof. Liguori e la sua rinunzia,
- l’incarico al Prof. Cafiso e la sua relazione,
- la delibera del Consiglio comunale del 25/11/2016,
- l’obiettiva impossibilità fisica di localizzare una rampa di accesso e un tracciato che non mettano a repentaglio la stabilità della zona urbanizzata sovrastante in tutta la fascia collinare tra il vallone Pietrapollastra e Pietragrossa,
- i ricorsi al TAR e al CGA di RFI e la resistenza del Comune, che, paradossalmente, hanno spostato sul piano del Diritto Amministrativo una questione di natura, essenzialmente, tecnico-realizzativa,
- le Ordinanze del TAR e del CGA,
mi hanno riportato indietro nel tempo.

Al 1987, quando il timore di espropri di soli tre, dico tre, proprietari di terreni in Ogliastrillo trovò terreno fertile nella sensibilità alla tutela dell’interesse generale della Città di Cefalù e dell’ambiente di Ogliastrillo, che, per avere accettato la proposta delle Ferrovie dello Stato di localizzare ad Ogliastrillo la nuova stazione di Cefalù, i politici del tempo, me per primo, non avremmo avuto e stimolò la costituzione del Comitato Cittadino “Cefalù-Quale Ferrovia”.

In particolare mi è tornata alla memoria la domanda:
Sono questi ragionamenti da “visionari” ?,
che quel Comitato si pose nel primo dei volantini-manifesto, che ebbe a distribuire in Città per cercare consensi e adepti.

A quella domanda, per adesso, e paradossalmente siamo solo all’inizio, il tempo ha, già, dato la sua risposta.

Almeno, così a me pare.
Il tempo, per adesso, ha riposizionato le virgolette che, nella domanda hanno un significato sin troppo chiaro, mettendole prima e dopo la parola giusta:
quelli del Comitato Cittadino furono “ragionamenti” da visionari e non ragionamenti da “visionari”.
Ovviamente se,
i ragionamenti, dovessero essere discorsi mediante i quali si perviene a conclusioni logiche partendo da fondamenti razionali, come universalmente sono e come non erano, e non sono, quelli esposti nel volantino
e se
visionari dovessero essere "coloro che immaginano e ritengono vere cose non rispondenti alla realtà o elaborano disegni inattuabili", come si legge sulla Treccani.

A dare la risposta definitiva sulla fermata di Cefalù sarà, sempre e comunque, il tempo:
è galantuomo e metterà tra virgolette la parola giusta.
Definitivamente.

Per l’interesse generale della Città di Cefalù saranno state nefaste le conseguenze, se la parola definitiva giusta dovesse restare quella che è per adesso.
Per l’ambiente di Ogliastrillo, lo sono già.
Almeno per adesso.
Anche senza “il parcheggio più grande di un campo di calcio da serie A”.

Saro Di Paola, 17 settembre 2021