L’incresciosa vicenda della galleria di sfollamento dalla fermata sotterranea di Cefalù

Ritratto di Saro Di Paola

23 Marzo 2022, 07:05 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Domani, 24 marzo 2022, il TAR di Palermo si pronunzierà sul merito del ricorso, che RFI ha intentato contro il Comune di Cefalù per la mancata “emanazione dell’ordinanza comunale di istituzione della disciplina del traffico necessaria all’avvio delle attività di realizzazione dell’imbocco della galleria carrabile di sfollamento a servizio della fermata di Cefalù”, che, com'è risaputo, nel "progetto esecutivo" illustrato il 26 novembre 2015 nella Sala delle Capriate, è previsto a monte del curvone della via Antonello da Messina in corrispondenza della Piazzetta di San Pio.
                                                                                    
Un ricorso che, come ho scritto il 2 dicembre del 2021 (www.qualecefalu.it/node/24292 ), quando il TAR ha rinviato a domani l'udienza per la sentenza di merito, è stato TEMPO PERSO per tutti e per tutto: TAR, RFI, Comune, ToTo, fermata sotterranea e raddoppio ferroviario.

Di seguito sintetizzo le ragioni della assoluta inutilità del ricorso, che ho, ampiamente, esposto in altri scritti.

L'imbocco della galleria di sfollamento, i cui lavori, secondo il cronoprogramma dell’anzidetto "progetto esecutivo" sarebbero dovuti iniziare il 15 marzo del 2016 e che, nello stesso progetto, è disegnato in tutti i particolari con la precisione del centimetro
        
era, ed è, irrealizzabile perché farebbe da tappo al tubo ARMCO del diametro di 2,00 metri nel quale scorrono le acque del torrente Spinito.
                                                                                     
La galleria di sfollamento è, pur essa, irrealizzabile per i meccanismi di scivolamento e di crollo dei terreni incoerenti descritti nella relazione del Prof. Cafiso,
         
per i quali, lo stesso Professore ha  “ritenuto opportuno suggerire lo spostamento della galleria di sfollamento o, quantomeno, della sua rampa di uscita in pendenza in un’altra zona senza preesistenze in superficie”.

Per quanto le parti in causa non abbiano, mai, ammesso l'irrealizzabilità dell'imbocco e della galleria di sfollamento, la Dott.ssa Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di RFI, nel corso della cerimonia di avviamento simbolico della talpa Margherita svoltasi ad Ogliastrillo lo scorso 3 marzo,
                                                                                   
ha dichiarato che sono state elaborate "due soluzioni alternative", che, presumo, siano quelle che si sarebbero dovute discutere nel tavolo tecnico, che Marco Falcone, Assessore alle Infrastrutture della Regione Sicilia, già nello scorso settembre, aveva preannunciato si sarebbe svolto "nei primi giorni di ottobre del 2021".

Orbene, se è, quantomeno, strano che, ad oggi, non si abbia notizia, alcuna, dello svolgimento del preannunziato tavolo tecnico e che non si abbia idea, alcuna, delle soluzioni alternative alla galleria di sfollamento, è, certamente, INCRESCIOSO che, per elaborare queste soluzioni, dal 2016 ad oggi 23 marzo 2022, nella zona nella quale potrebbero ricadere le due ipotetiche soluzioni 
                                                                                              

non è stato condotto un sondaggio, che sia uno, in aggiunta ai tre, forse quattro, sondaggi che in quella stessa zona, vennero condotti prima dell'elaborazione del "progetto esecutivo" illustrato nel 2015 e rivelatosi, già pochi mesi dopo, irrealizzabile, quantomeno, nella rampa di accesso alla galleria di sfollamento e nelle opere connesse.

È INCRESCIOSO perché è di chiara evidenza che il cedimento della paratia di Ogliastrillo, che, giusto un anno addietro, ha fatto aprire crepe nella sede della strada statale, che hanno costretto l'impresa a tombare, nottetempo e per due mesi, lo scavo a valle
                                                                   
e ad eseguire una decina di sondaggi
              
per trovare nella galleria artificiale a due campate la soluzione per fermare il cedimento della paratia,
                                                                                                                                 
non è stato di insegnamento alcuno alle parti in causa.

In particolare, ad RFI parte attrice nel ricorso, col quale si ostina a chiedere di essere messa nelle condizioni di iniziare i lavori di opere irrealizzabili, facendo passare  per speciosa, se non per ostruzionistica ed irresponsabile, la mancata emanazione dell'ordinanza sul traffico da parte del Comune.

Ricorso sul quale il TAR si pronunzierà domani con la sentenza nel merito.
Sarà la più inutile delle sentenze perché non servirà alla causa della fermata sotterranea.
Perché non potrà sortire effetto alcuno.
Quale che, a favore o contro il Comune, finirà per essere.

Saro Di Paola, 23 marzo 2022