Intervista al candidato Giuseppe Abbate

Ritratto di Angelo Sciortino

23 Aprile 2022, 15:53 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Al fine di verificare se perdurano le ragioni che mi hanno spinto a scegliere di votare il candidato Abbate alle prossime amministrative, ho voluto fargli alcune domande, per ottenere i chiarimenti necessari alla valutazione di tali ragioni.

D: Dottore Abbate, mi lascia perplesso il frequente richiamo al fatto che lei è stato sì un buon amministratore, ma nei comuni di Pollina e Lascari, che sono cosa ben diversa, per grandezza e persino per storia, di Cefalù.

R: Non importa dove, ma come si amministra. Soltanto così si può rispondere al continuo filo conduttore della campagna elettorale dell'ex senatrice in riferimento alla mia candidatura.

"Certo Lascari non è Cefalu' " ha affermato nell'ultima occasione e prima ancora mi aveva etichettato come "provinciale" per avere amministrato Pollina e Lascari, a confronto di chi poteva vantare i più alti incarichi nel governo nazionale.

D: Vorrei che fosse più esplicito, aggiungendo altre considerazioni.

R: In effetti qualche altra considerazione è doverosa:

1) I comuni di dimensioni demografiche inferiori a quelle di Lascari sono la metà di quelli dell'intera provincia e in tutti i sindaci chiamati ad amministrarli affrontano giornalmente le croniche carenze dei piccoli comuni.

2) Nei comuni in cui ho amministrato ho sempre lasciato i conti in ordine, non mi sembra che lo stesso sia avvenuto a Cefalù.

3) Quello che è stato realizzato nel periodo della mia sindacatura sia a Pollina che a Lascari è sotto gli occhi di tutti.

4) Per quanti sforzi si possano fare non si riesce, invece, a ricordare una sola cosa positiva per Cefalù e per il suo territorio nel periodo della sua partecipazione al governo nazionale.

D: Ma forse il rimprovero potrebbe essere quello di non conoscere bene Cefalù.

    R: Conosco molto bene Cefalù, il suo territorio e la sua macchina amministrativa, per averci studiato, per averci vissuto e ancora viverci, per averci lavorato come medico e per avere ricoperto per più anni la carica di assessore, che mi ha dato una conoscenza diretta della macchina amministrativa.

    D: Per quel che mi riguarda possiamo chiudere qui l'intervista.

      R: Anche se non è nelle mie abitudini, vorrei aggiungere un'altra considerazione polemica nei confronti di chi si è totalmente disinteressato di Cefalù da oltre 15 anni, salvo poi riscoprirne improvvisamente l’amore immenso in concomitanza con la perdita di tutte le altre posizioni di potere. Se finora non ho accettato di rispondere a simili polemiche è per rispettare la mia scelta di continuare la campagna elettorale con il mio stile improntato a sobrietà e serietà proiettato verso un impegno concreto e preciso per l’amministrazione della Città nei prossimi anni. Un impegno dimostrato quando ho ricoperto il ruolo di direttore del Distretto Sanitario di Termini Imerese, che aveva ben 120 dipendenti e un budget di 60 milioni di euro. Questo mi avrebbe dato il diritto di rintuzzare subito l'inutile polemica con riferimento alla differenza fra l'essere stato sindaco di Lascari e Pollina, più piccoli per storia, popolazione e territorio, di Cefalù.