Il misfatto e i suoi autori

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Agosto 2022, 13:48 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Prima di indicare con nomi, dov'è possibile, dei responsabili del gravissimo misfatto già annunciato nei miei precedenti due interventi, mi corre l'obbligo di richiamarmi a tre saggi uomini del passato, che precisarono quali sono i pericoli che corre la democrazia e la libertà. Quindi, in ultima analisi, la dignità dell'uomo, del cittadino.

Il primo che mi viene in mente è Montesquieu: Non c'è tirannia peggiore di quella esercitata all'ombra della legge e sotto il calore della giustizia.

Segue Franklin Delano Roosvelt: “La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica e indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.”

Per ultimo quello che fu uno dei Presidenti della Repubblica più amato dagli italiani e spesso ricordato: “Gli affamati e i disoccupati sono il materiale con il quale si edificano le dittature.

Esaminiamo queste frasi alla luce di quel che è accaduto e accade a Cefalù. Una legge elettorale, non proprio consona per raggiungere l'obiettivo di dare al paese un'amministrazione comunale diversa dalle precedenti, ci ha regalato una continuità con un passato tempestato di errori, indagini giudiziarie e pagamenti di risarcimenti. Tutto ciò “all'ombra” della legge e “sotto il calore di una giustizia” lenta.

La nuova amministrazione sta dimostrando dai primi passi il suo disinteresse per creare i presupposti di uno sviluppo economico della città, che garantisca sicurezza e indipendenza ai cittadini, che rimarranno sempre più “pasta di cui son fatte e dittature”.

Cefalù popolata da sempre più “affamati e disoccupati”, infine, vede i suoi cittadini costretti a dare il loro contributo al perpetuarsi di una dittatura che dura da un decennio.

Fatte queste premesse, vediamo quale misfatto sta commettendosi a Cefalù e chi ne sono i responsabili. Apparentemente tali responsabili, se la situazione non fosse quella indicata dalle tre frasi citate, sarebbero o sarebbero stati già puniti dagli elettori, che non avrebbero votato per una sicura continuità con un passato tempestato di errori e, come diceva uno slogan elettorale, per un incerto rinnovamento. Questa mancata punizione rappresenta, a mio parere, una complicità nel furto del futuro di Cefalù e dei suoi stessi giovani. Un vero e proprio misfatto, se si vuole un reato, commesso consapevolmente o no.

Sta di fatto che a un mese delle elezioni del 12 giugno il nuovo Sindaco è affiancato da un vice, che può contare su deleghe relative a responsabilità amministrative, nelle quali nei suoi dieci anni di sindaco ha dimostrato di non essere all'altezza. Lo stesso nuovo Sindaco, sebbene interrogato da me nelle pagine di questo blog, per ben due volte non ha risposto. Un silenzio che prova la prevalenza della continuità sul rinnovamento, dimostrando così l'inganno messo in atto durante la campagna elettorale per carpire la buonafede degli elettori e senza alcuna preoccupazione di quelli in malafede, bendisposti a un rendiconto clientelare.

Lo so che alla lettura dei due precedenti interventi su questo tema, in tanti si aspettavano che l'argomento riguardasse recenti fatti di cronaca, come le indagini sulla faciloneria nel riconoscimento immeritato del contributo di cittadinanza o quello ridicolo della casa d'appuntamento per donnine generose e uomini di palato volgare, ma questi sono ben poca cosa a fronte del perpetrarsi del furto del futuro di un'intera città, dei suoi cittadini di oggi e di quelli a venire.

I responsabili hanno un nome ed è il nome di coloro che ricoprono le cariche istituzionali in forza dell'appoggio dei loro complici, che li hanno eletti. Questi sono i fatti che meritano le indagini delle Autorità Giudiziarie, visto che l'elettorato anziché punire ha preferito appoggiare. È probabile che i figli ne chiederanno ragione ai propri padri, ma sarà troppo tardi. Perché non sia troppo tardi, auspico indagini serie e approfondite su questo misfatto ai danni di Cefalù e dei suoi giovani.