I vagiti e i pianti della neonata Amministrazione

Ritratto di Angelo Sciortino

7 Settembre 2022, 15:38 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La prossima settimana la nuova Amministrazione compirà due mesi d'età. È ancora un neonato e come un neonato riempie le stanze dei suoi vagiti e dei suoi pianti. Sì, vagiti e pianti, a meno che qualcuno non voglia considerare discorsi filosofici e politici le dichiarazioni dei suoi membri ed esempi di buona amministrazione le prime sparute ordinanze e l'ancor più sparute deliberazioni di Giunta.

E dire che due mesi avrebbero dovuto già partorire iniziative tese a disegnare un'attività futura, che rimediasse alla vergognosa stasi degli ultimi dieci anni, contraddistinti dalla ingombrante presenza del sindaco Lapunzina. Una presenza, che continua con la nuova Amministrazione Tumminello. Un giovane preparato e colto più di quanto lo siano stati gli ultimi tre sindaci di Cefalù; una preparazione e una cultura, che però non hanno ancora dato alla sua amministrazione quella sterzata necessaria al vantato rinnovamento stampato negli slogan elettorali. Che sia vero l'aforisma di Montaigne: “Meglio una testa ben fatta che una testa ben piena.”?

Comunque sia, devo prendere atto che a due mesi di distanza a prevalere è la continuità con un passato, che invece merita di essere cancellato, perché Cefalù torni a sperare in un futuro.

Come sperare, infatti, se dall'amministrazione non escono progetti, proposte, idee? Sembra che prevalga ancora una visione ampia dei problemi di Cefalù, che così rimangono irrisolti e sono destinati ad aggravare tutto ciò che la rende invivibile e poco attrattiva per un turismo di qualità. Soprattutto come non disperare se non esistono ancora proposte per un'acqua pubblica potabile; la preparazione di un piano viario più moderno e con parcheggi; un Centro Storico meno abbandonato nelle mani di friggitorie; scuole più moderne e biblioteche pubbliche degne di questo nome; la capacità di organizzare manifestazioni nei periodi estivi, non lasciandole in balia di chi vive dimentico delle tradizioni?

Non ci vuole molto, soltanto affetto per il proprio paese e le sue tradizioni e meno per il potere.