La pagina più DELIRANTE della variante generale al PRG

Ritratto di Saro Di Paola

13 Dicembre 2022, 17:22 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

La pagina 126 della relazione al progetto di revisione del PRG redatto dal Prof. Trombino riguarda gli Ambiti di Trasformazione Integrata, ATI , che, come scrive Trombino, vengono “identificati in otto aree di diversa dimensione e consistenza, che, per la loro posizione nel contesto urbano e territoriale ovvero per il loro basso livello di compromissione edilizia, possono assumere un valore strategico di importanza decisiva ai fini dello sviluppo turistico e della riqualificazione urbanistica di Cefalù.”
Non si può non essere d’accordo col Prof. Trombino, che, continuando, identifica il primo e principale di tali Ambiti nellinsieme delle aree in atto occupate dagli impianti ferroviari. In previsione della loro dismissione da parte delle Ferrovie”.

Di tale pagina ho già scritto, lo scorso 5 febbraio, dopo l’adozione da parte del Consiglio del predetto progetto di revisione del PRG  (www.qualecefalu.it/node/24324 ).

Ne riscrivo oggi, prima che il Consiglio comunale, eletto lo scorso 12 giugno, verrà chiamato ad esprimere il voto di competenza sulle opposizioni e sulle osservazioni presentate sulla variante medesima.
Ne riscrivo nella speranza, disperata, che possa offrire spunti di riflessione a quanti, Consiglieri comunali compresi, concorreranno, istituzionalmente, alla definitiva approvazione della variante medesima.
Ne riscrivo, per rincarare la dose su quella pagina, che, senza peli sulla lingua, definisco DELIRANTE.
Anzi, la più delirante di tutta la variante al PRG, proprio perché, come ha scritto Trombino, riguarda il primo e principale degli ATI, che, lo ripeto, possono assumere un valore strategico di importanza decisiva ai fini dello sviluppo turistico e della riqualificazione urbanistica di Cefalù.

Relativamente a tale Ambito, alla pagina 126 della Sua relazione, Trombino ha, testualmente, scritto:
 “Per l’insieme delle aree in atto occupate dagli impianti ferroviari, in previsione della loro dismissione da parte delle Ferrovie, dovrà essere redatto un unico progetto planivolumetrico che ne assicuri l'uso e la fruizione pubblica, orientato a migliorare sostanzialmente la condizione di infrastrutturazione del territorio cefaludese.
Oltre alle attrezzature pubbliche realizzabili nella grande area attualmente occupata dalla stazione ferroviaria, il progetto dovrà prevedere la trasformazione della linea in viabilità pedonale e ciclopedonale ovvero, se tecnicamente compatibile con tale funzione, anche in viabilità per il trasporto collettivo con mezzi elettrici, realizzando in tal modo un collegamento tra il porto di Presidiana e le aree di parcheggio e attrezzature di Ogliastrillo.
Tale percorso, a seguito di accordo con i comuni viciniori, potrà prolungarsi sia ad est che ad ovest, realizzando un servizio di straordinaria
importanza ai fini della valorizzazione turistica del territorio costiero
.”

Che, negli anni ottanta del secolo scorso, alcuni “benpensanti” cefaludesi, politici e non, sostennero la tesi di utilizzare la strada ferrata che, a raddoppio ultimato, andrà dismessa come asse viario che si prolungasse oltre il territorio comunale di Cefalù e, di concerto con i Comuni di Pollina, Lascari e Campofelice, arrivasse a collegare Finale di Pollina ad Imera, con trenini ecologici e pista ciclabile per migliorare l’offerta turistica dell’intero comprensorio, ci poté, anche, stare.

Che, dopo circa quaranta anni, a sostenerlo è il progettista della variante generale al PRG ed i Consiglieri comunali, che, senza proferire verbo alcuno, quella variante hanno adottato, non ci può stare.

Le evidenze contrarie alla previsione di piano contenuta in quella pagina sono degne del Signor de La Palice.
Ciò perché, la strada ferrata che andrà dismessa:
-  non potrà essere continua per l’interruzione di oltre cinquecento metri tra Mazzaforno ed Ogliastrillo;
        
- non potrà collegare Cefalù ad alcuno dei Comuni viciniori perché, dal lato Est, sarà interrotta un paio di centinaia di metri prima della Stazione di Castelbuono e, dal lato Ovest, oramai da anni, è stata interrotta qualche centinaio di metri prima della Stazione di Giancaldo, che, per chi non avesse visto “Ultimo Cinema Paradiso”, era la vecchia stazione di Lascari.

Ma non solo:
- l’interruzione tra Mazzaforno ed Ogliastrillo impedirà di “trasformarla in viabilità pedonale e ciclopedonale ovvero, anche in viabilità per il trasporto collettivo con mezzi elettrici”, persino, nel solo ambito del territorio di Cefalù;
- le gallerie ad Est del bivio Ferla
        

consentirebbero di trasformarla in viabilità per topi.
A piedi ed in bicicletta, ovviamente.

Sulla funzione di collegamento tra il porto di Presidiana e le aree di parcheggio e le attrezzature di Ogliastrillo, che, secondo Trombino, la strada ferrata potrebbe avere, preferisco tacere.
Su tale funzione, un velo pietoso è più efficace delle parole di cui potrei servirmi per descrivere la contrarietà delle evidenze che avrebbero dovuto far desistere il Progettista, non già dall’inserirla nella Sua relazione, ma dall’idea di averla concepita.

Saro Di Paola, 13 dicembre 2022