Il Prof. Trombino, l'Amministrazione, il Consiglio e LA PIAZZA INSENSATA

Ritratto di Saro Di Paola

30 Dicembre 2022, 14:21 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Con la trattazione delle controdeduzioni sulle opposizioni e sulle osservazioni alla Variante al Piano Regolatore Generale si è concluso l'iter previsto dalla Legge per la sua adozione definitiva.
I Consiglieri di maggioranza hanno controdedotto ed espresso il loro voto sulle opposizioni e sulle osservazioni, in sintonia con i pareri tecnici del Prof.Trombino e nel rispetto degli indirizzi dell'Amministrazione.

In questo scritto torno ad occuparmi della "Piazza della nuova fermata ferroviaria", che, anche se non “calata” in una sola delle planimetrie di Trombino, è quella che venne, prima, nel 2002, disegnata da RFI e, dopo, recepita nel "progetto esecutivo" del raddoppio ferroviario approntato dalla ToTo, presentato al Comune, nel giugno del 2012, ed illustrato alla Città di Cefalù il 26 novembre del 2015.
                                                                                
Una piazza, con una trentina di palme, alcune aiuole ed una dozzina di panchine, che, come, nel 2015, ebbe a dire l'Ing. Palazzo, allora Direttore compartimentale di RFI, sarà il "nuovo centro di aggregazione" di cui, grazie al raddoppio ferroviario, Cefalù disporrà senza che il Comune esborsi un solo centesimo.

Una piazza qualunque, per collegare l'attuale banchina del primo binario al muro della sottostazione elettrica attraverso il quale imboccherà la galleria di accesso alla fermata sotterranea.

Una piazza concepita e disegnata senza alcuna relazione urbana con le aree libere, che la includono, da tre lati: Est, Sud ed Ovest.
Perciò, una PIAZZA INSENSATA, perché fine a sé stessa.

Una piazza, che, pur non "calata" nelle tavole della variante Trombino, per quanto si è colto nel corso dei lavori d’aula, è stata, di fatto, recepita dalla variante medesima.

Una piazza che comprometterà, definitivamente, l'ultima possibilità di migliorare, ottimizzandola, la circolazione di autoveicoli e bus nel cuore del centro urbano di Cefalù.
Quel miglioramento ottimale del traffico, che, solo, con quella che, da tempo, definisco una "circonvallazione interna", cioè con un asse viario carrabile, a senso unico in direzione PA-ME, lungo il tratto di strada ferrata, dal passaggio a livello di Gallizza al bivio Ferla, si sarebbe potuto, si potrebbe e, nonostante tutto, per quanto dirò nel prosieguo, si potrà conseguire.

Un asse viario che dovrebbe essere a senso unico in direzione Pa-Me, perché la larghezza della strada ferrata e della galleria sotto la rocca, non è sufficiente per una circolazione a doppio senso di marcia.
Il tutto, ovviamente, a raddoppio ultimato.

Ne ho scritto troppe volte con argomentazioni circonstanziate.
In chilometrici interventi svolti, da Consigliere, nella Sala delle Capriate.
Interventi, sui quali, come risulta dai verbali delle sedute, i colleghi presenti, all'unanimità, hanno espresso il loro consenso, sia nel 1988 e sia anche nel 2003, e, inoltre, in altri scritti che, da cittadino, ho pubblicato su questo blog.

Ne ho scritto, anche, recentemente, nella fase di adozione della variante Trombino, nel tentativo di stimolare il dibattito politico sulla questione di importanza, essa sì, strategica per il futuro di Cefalù.

Ho, persino, sottoposto all'attenzione del Consiglio l'osservazione alla Variante Trombino, protocollata al numero 120 dell’apposito registro, come nelle pagine del pdf, che allego in calce a questo scritto.

Sul contenuto di tale osservazione, mi ero confrontato con un gruppo di concittadini tra i quali Pietro Muffoletto e Giuseppe Serio, e con due Consiglieri comunali, neo eletti, Pasquale Turdo e Giuseppe Spinosa, con i quali ho presentato l'osservazione.

L'osservazione era incentrata sulle prescrizioni per l'utilizzo della tratta ferroviaria contenute nella pagina 246 della relazione Trombino, che “dovranno” essere rispettate nell’”unico progetto planovolumetrico per l’insieme delle aree in atto occupate dagli impianti ferroviari, che ne assicuri l'uso e la fruizione pubblica e che dovrà prevedere la trasformazione della linea in viabilità pedonale e ciclopedonale o, anche, in viabilità per il trasporto collettivo con mezzi elettrici

Una pagina, che, nel mio scritto (www.qualecefalu.it/node/24550 ), non ho avuto esitazione alcuna a definire la pagina più delirante della relazione alla variante medesima.

Senza peli sulla lingua.
Quelli, generalmente, abbondano sulla lingua di chi non ha idee e non trova argomentazioni, a favore o contro una qualsiasi causa.

Il mio tentativo di stimolare il dibattito politico, però, non è andato a buon fine.
L'osservazione di cui ero primo firmatario è stata liquidata in pochissime battute.
Il tempo strettamente necessario:
- per la lettura di una sintesi, pasticciata e velocissima, dell'osservazione e per la lettura, questa sì completa, del parere tecnico di Trombino;
- per la domanda con la quale il Consigliere Turdo ha chiesto se l'Amministrazione era favorevole alla destinazione a pista ciclopedonale della tratta ferroviaria che andrà dismessa;
                                 
- per la risposta nella quale l'Assessore Arch.Tania Culotta, ha precisato che la destinazione a pista ciclopedonale è prevista, addirittura, nel programma elettorale della maggioranza e che la progettazione della pista sarà sviluppata con "progettazioni esecutive", n.d.r., giocoforza parziali e quindi, non con "l'unico progetto planovolutrico" prescritto da Trombino;
                                
- per l’espressione del voto col quale nove consiglieri della maggioranza hanno dichiarato inammissibile l'osservazione.

Il tutto per un “dibattito”, faccio per dire, che sarebbe durato 7 minuti e due secondi, se non fosse stato inframmezzato da un vivace siparietto, di due minuti, tra Lapunzina, che sollecitava Turdo ad allontanarsi perché firmatario dell’osservazione e Turdo che, a mio avviso giustamente, gli replicava che non si sarebbe allontanato perché l’osservazione sottoponeva al Consiglio non già una questione di interesse privatistico, ma una questione di interesse generale.
Troppo pochi, 5 minuti di “dibattito”, per la QUESTIONE DELLE QUESTIONI, URBANE ed URBANISTICHE, della quale la Politica cittadina avrebbe avuto il DOVERE di occuparsi sin dal 2003.
Una questione, sulla quale si sarebbe dovuto incardinare uno STRUMENTO URBANISTICO proiettato al FUTURO e sulla quale la Variante Trombino ha partorito il NULLA, URBANO ed URBANISDTICO, del quale ha, addirittura, demandato la definizione alle calende greche di un unico progetto planovolumetrico che, peraltro, potrebbe avere senso solo se circoscritto alle aree dell’attuale stazione, che, prima o dopo, sarà, comunque dismessa.

Per i dettami che Trombino ha esplicitato nella sua relazione, senza possibilità si  interpretazione alcuna, e che, carissima Tania, non sono "indicazioni generali” ma prescrizioni, perentorie, la "circonvallazione interna", dal passaggio a livello di Gallizza al bivio Ferla non sarà un asse viario carrabile.
Sarà una pista ciclopedonale che, secondo il parere tecnico che Trombino ha espresso sull'osservazione al fine di sminuire la valenza dei rilievi nella stessa sollevati, non interferirà con la piazza della fermata perché sarà "in dislivellamento" rispetto alla stessa.
Il che dovrebbe significare che la pista ciclopedonale potrebbe correre sotto o sopra la piazza della fermata.
Sotto, all'interno di una galleria o, sopra, lungo una strada sopraelevata, che, però, a sua volta, non dovrebbe interferire con le palme, che, una volta impiantate, generalmente, crescono, punteruolo rosso permettendo, ovviamente.
                                                                            
Una pista ciclopedonale in galleria o in sopraelevata, la cui realizzazione, per una lunghezza che valuto non inferiore a 500 metri, sarebbe a carico del Comune.

Ciò a meno che, non si riescano a coinvolgere i Comuni viciniori (Lascari e Pollina?) nel progetto e nella realizzazione della seconda "opzione" prevista da Trombino per l'utilizzo dei tratti di strada ferrata già dismessi e di quegli altri che andranno dismessi.

L’opzione di “una viabilità per il trasporto collettivo con mezzi elettrici, tra Malpertugio e Salinelle, che realizzi un servizio di straordinaria importanza ai fini della valorizzazione turistica del territorio costiero.
Una opzione che lascia interdetti.
Una opzione che neanche un bambino scriverebbe nel tema dal titolo "Cefalù e la costa nella quale vorresti vivere", che la maestra delle elementari potrebbe dargli da sviluppare e che, purtroppo, insensatamente, è scritta nella variante al PRG redatta da un urbanista, assentita dall'Amministrazione ed adottata dai Consiglieri di maggioranza.

Devo, però, spezzare una lancia a favore delle "altre soluzioni adeguate" di cui Trombino ha scritto nel suo parere tecnico sull’osservazione.
Una sola lancia perché una sola potrebbe essere la soluzione adeguata, che, addirittura,
andrebbe bene sia per l'opzione pista ciclopedonale e sia anche per  l’opzione della viabilità per il trasporto collettivo con mezzi elettrici.
Un impianto semaforico, ovviamente regolato sugli orari dei treni in arrivo alla fermata sotterranea ed in partenza dalla stessa, basterebbe ad evitare interferenze tra i pedoni in entrata alla fermata sotterranea o in uscita dalla stessa ed i ciclisti, i pedoni o i mezzi elettrici diretti a Malpertugio o a Salinelle.

Concludo scrivendo che, nonostante tutto, deliri e cazzate comprese, sono fiducioso per il futuro.

Sono fiducioso, anche se, sulla "Piazza della fermata" e sulle prescrizioni di Trombino per l'utilizzo dei reliquati della strada ferrata, non dovesse esserci un Giudice, neanche, a Berlino.

Sono fiducioso, non già per me, quasi settantatrenne, che, anche se campassi 100 anni, non abiterò la Cefalù col raddoppio ultimato.
Sono fiducioso, per quanti, più giovani e molto più giovani di me, abiteranno quella Cefalù.

La mia fiducia è per il loro futuro ed è a loro che mi rivolgo.

Giovani e giovanissimi, sono fiducioso perché a fare giustizia di tutto sarà la GEOLOGIA.
Quella del sottosuolo tra Pietrapollastra e Pietragrossa, che non permetterà la realizzazione della fermata sotterranea.
Quindi LA PIAZZA DELLA FERMATA NON SI FARà perché NON  AVRÀ RAGIONE DI ESSERCI.

Giovani e giovanissimi, abbiate fiducia in VOI.
Avrete il tempo per adottare una VARIANTE alla variante Trombino.
Per SPAZZARE e CANCELLARE dallo Strumento Urbanistico della Cefalù col raddoppio ultimato la pista ciclopedonale tra il passaggio a livello di Gallizza ed il bivio Ferla.
Ciò perché avrete il tempo per capire che, in quel tratto di strada ferrata, alla Cefalù nella quale abiterete servirà ben altro che la pista prevista da Trombino ed assentita dalla maggioranza politica insediatasi alla guida di Cefalù nel giugno del 2022.
Anzi nel maggio del 2012.

Saro Di Paola, 30 dicembre 2022

Di seguito l'osservazione n° 120 dell'apposito protocollo, presentata da me, Pietro Muffoletto, Giuseppe Serio, Pasqualino Turdo e Giuseppe Spinosa