Tra le righe della nota di RFI al Sindaco (prima parte)

Ritratto di Saro Di Paola

27 Marzo 2023, 08:22 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nella nota con la quale RFI ha riscontrato la richiesta di informazioni sull'avanzamento dei lavori del raddoppio, che il Sindaco Tumminello le aveva formulato per dare seguito all'interpellanza presentatagli dal gruppo "Innoviamo Cefalù", un passaggio è stato da stimolo  ad alcune mie riflessioni.

E’ il passaggio, nel quale RFI attribuisce "all'ultimazione dello scavo in tradizionale della galleria Sant'Ambrogio, avvenuta il 22 dicembre 2022, il livello di attività inferiore rispetto ai mesi precedenti che, a partire dall’ultimo trimestre del 2022,  si è rilevato” nel cantiere di Ogliastrillo.

Al riguardo la verità è che nel cantiere di Ogliastrillo le attività, più che registrare un livello inferiore a partire dall’ultimo trimetre del 2022, sono, praticamente, ferme dal 2 settembre del 2022, quando, a causa di una venuta d'acqua, si è aperto un fornello a Vallone di Falco, che ha "inghiottito" una cisterna e un ulivo secolare, aperto crepe nel terreno circostante e procurato danni ad un immobile ubicato a monte della voragine medesima.

Il 2 novembre, il cantiere di Ogliastrillo è stato chiuso definitivamente ed era chiuso anche il 16 marzo scorso, quando RFI ha inoltrato al Sindaco la nota di risposta.

Dal 2 settembre al 2 novembre, in quel cantiere le attività sono consistite, soltanto, nel riassetto della ruota fresante dello scudo della talpa e nell'avanzamento della talpa di alcune decine di metri.

Giusto i metri necessari per metterla in sicurezza insieme all'area nella quale si era aperta il fornello.
Ciò dopo avere riempito la voragine con centinaia di metri cubi di calcestruzzo alveolare, (www.qualecefalu.it/node/24479), sui quali, come si vede nella foto che ho scattato ieri,

la scorsa settimana, sono stati riversati altri metri cubi di terra per colmare l’ulteriore cedimento superficiale, frattanto, verificatosi.

A prescindere da tale, inconfutabile, verità attribuire "il rallentamento" delle attività nel cantiere di Ogliastrillo all'ultimazione dello scavo tradizionale della galleria di Sant'Ambrogio e gli effetti speciali dell'abbattimento dell'ultimo diaframma di quella galleria,

sono strumento di distrazione di massa.
Dai ritardi, già, registrati nell’avanzamento dell’opera nel suo complesso.
Dai problemi economici, non ancora risolti, per l'attraversamento in sotterranea, con la talpa, della fascia collinare intensamente edificata da Vallone di Falco al Vallone Sant'Oliva.
Dagli errori progettuali della galleria di sfollamento.
Dai problemi tecnico-progettuali irrisolti, e secondo me irrisolvibili, di quella stessa galleria e delle altre opere indispensabili alla fermata sotterranea che, giocoforza, dovranno essere eseguiti con metodi tradizionali.

Giustificare con l’ultimazione dello scavo della galleria Sant'Ambrogio "il rallentamento" dei lavori in tutti i fronti del cantiere del raddoppio e, in particolare, in quello di Ogliastrillo è, solo, un tentativo di gettare FUMO NEGLI OCCHI.
Perché nessun nesso tecnico-gestionale può aver legato i due “eventi”.
Infatti, le “squadre”  impiegate nei due cantieri sono composte da lavoratori e tecnici con profili professionali, assolutamente, diversi perché, assolutamente, diverse sono le funzioni che quelle stesse squadre hanno assolto, ed assolvono, nell'avanzamento delle due gallerie, che, come tutti sappiamo, sono state realizzate una con metodi tradizionali e l’altra con sistema meccanizzato TBM.

Saro Di Paola, 27 marzo 2023