Il catenaccio e "i toreri"

Ritratto di Saro Di Paola

2 Maggio 2023, 08:18 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Dopo la chiusura, avvenuta nel pomeriggio del 2 novembre 2022, del catenaccio e del cancello della "zona nastri" del cantiere di Ogliastrillo,

a partire dal febbraio del 2023, è circolata la voce dell'imminente ripartenza della talpa.
Con reiterata cadenza quindicinale, alla voce "ripartirà all'inizio del mese prossimo" è seguita la voce "ripartirà il 15 del mese prossimo".

La notizia che, nei primi di aprile, i dipendenti della ToTo avevano ricevuto i bonifici di due mensilità arretrate, mi aveva fatto sperare che, dopo le festività Pasquali ed i ponti del 25 aprile e del primo maggio, la ripartenza ci sarebbe, finalmente, stata.

E, invece, no!
Oggi, 2 maggio 2023, ad Ogliastrillo il catenaccio del cancello della "zona nastri" è, ancora, serrato.
E, con quel catenaccio serrato, la ripartenza della talpa e dei lavori del raddoppio è impossibile.

E, invece, no!
Oggi, 2 maggio 2023, da Ogliastrillo a Malpertugio, nessun segnale di ripartenza.
Anzi, solo, notizie, di giorno in giorno, più allarmanti.

Operai con due nuove mensilità arretrate.
Sindacati pronti ad organizzare assemblee, nuove iniziative, azioni di protesta e nuovi sit in, in cantiere e in Assessorato.
Timori per il rischio di fallimento che l'esposizione debitoria nei confronti degli enti previdenziali e assistenziali fa correre alla ToTo.
Timori per il prosieguo dell'appalto.
Timori di una ennesima incompiuta.

Tutto ciò, mentre, alla luce dei pareri “favorevoli” espressi dal Genio Civile e dall’Autorità di bacino sulla terza variante alla rampa di accesso alla galleria di sfollamento dalla fermata sotterranea, fingiamo di non capire che, dopo oltre venti anni dal progetto definitivo del raddoppio e quasi undici anni dall'aggiudicazione del relativo appalto, la questione relativa a questa rampa è ben lungi dall’essere risolta, persino, sulla carta.

Tutto ciò, mentre ci siamo dimenticati che la questione della galleria di accesso alla fermata e del "groviglio" di gallerie indispensabili per raggiungere le sue banchine è risolta, soltanto, sulla carta.

Tutto ciò, nel silenzio, assordante, di quanti hanno voce in capitolo.

E dire che, nel perdurare dell'attesa della ripartenza dei lavori, proprio, quanti hanno voce in capitolo avrebbero avuto tutto il tempo per tentare di "prendere il toro per le corna".

Per mettere a fuoco tutte le problematiche tecniche e realizzative del progetto appaltato e conseguire la consapevolezza dell'impossibilità di risolverle.

E, invece, nulla!
Mancano "i toreri".

Il catenaccio chiuso, ancora, stamattina,

e le notizie dei giorni scorsi mi hanno fatto perdere la speranza e mi hanno fatto maturare il convincimento che l’attesa della ripartenza sarà, ancora, lunga, molta lunga.
Se “i toreri” non mancassero, di speranza potremmo nutrirne un’altra.
Quella della riuscita del tentativo di “ prendere il toro per le corna”.
Non vi si riuscisse, sarà ineluttabile che, dopo la ripartenza, “il treno” si fermerà di nuovo.

Saro Di Paola, 2 maggio 2023