Solo se tu lo vuoi, amore!

Ritratto di Angelo Sciortino

4 Luglio 2013, 12:34 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Se vogliamo avere un' idea di come (non) funzionano gli uffici burocratici dei comuni, delle province e delle regioni, basterà leggere questo breve Buongiorno di Gramellini sulla Stampa di oggi. La lettura c'insegnerà pure a scoprire quali sono le conseguenze immediate di simile comportamento (ir)responsabile. Riporto per intero tale Buongiorno, perché esso è lo specchio anche di Cefalù e del suo ufficio urbanistico.


Stato doble (da La Stampa.it del 4 luglio 2013)

Massimo Gramellini

A Dolcedo, provincia di Imperia, lo Stato non ha una voce sola, ma un’orchestra di dissonanze. Il luogo è piacevole e negli anni passati un centinaio di italiani, svizzeri, olandesi, inglesi e tedeschi di medio benessere, per lo più pensionati, decide di farsi la casa sulla collina. Si stipulano mutui, si prosciugano risparmi. Intanto il Comune autorizza, la Provincia autorizza, la Sovrintendenza autorizza e le casette crescono sopra quel tappeto di carte bollate, fino alla festosa inaugurazione. Un giorno in procura arriva un esposto: a Dolcedo esiste un piano di bacino e le abitazioni sorgono in zona proibita. La Provincia ritira i permessi. Ma mica la Provincia di Kuala Lumpur. Quella stessa Provincia di Imperia che li aveva rilasciati, d’accordo con la Soprintendenza e il Comune.

Naturalmente il funzionario X ignora ciò che aveva timbrato il funzionario Y, mentre nell’aria risuona lo slogan nazionale: «Non è di mia competenza». La magistratura sigilla le case. Sfrattati e stremati, i proprietari non hanno più occhi per piangere, solo denti per digrignare. I giornali stranieri si indignano assai. Ma che Stato è, domandano gli ingenuoni, uno Stato che tratta da abusivi i medesimi tapini a cui aveva dato il permesso di costruire? Pare che in altre lande europee viga la curiosa usanza di considerare gli uffici pubblici come dita della stessa mano, non come i tentacoli aggrovigliati di un polpo dissociato. Da noi il palazzo dei burocrati è sempre in contraddizione con se stesso. Si chiama incertezza del diritto. Ma un Paese che getta nel panico i pensionati d’oltreconfine, può seriamente pensare di attrarne gli industriali?
 

Come vedete siamo di fronte a una follia burocratica simile alle tantissime, che da alcuni anni si verificano a Cefalù. Siamo di fronte, soprattutto, al principio del non conforme ma compatibile, che a quanto pare si è esteso al resto d'Italia. Una compatibilità che viene richiamata, quando l'Amministrazione lo vuole e che scompare insieme a tale volontà. Anzi, accade che sempre più spesso, in forza di arzigogoli pseudo giuridici, che vengano considerate non compatibili e non conformi autorizzazioni già rilasciate, forse perché non c'è una superiore volontà che le considera compatibili.

Vuoi vedere che, quando si parla di compatibilità, non ci si riferisce alla compatibilità con il rispetto dell'ambiente e del paesaggio, ma alla compatibilità con la superiore volontà?

Commenti

"La compatibilità con la superiore volontà" c'è, sempre, stata.
Con "superiori" di destra, di centro e di sinistra.
Non solo a Cefalù.
Eradicarla è, pressochè, impossibile.

E', infatti, radicata nella paura che l'insicurezza insinua nei burocrati.
Quella paura dalla quale riescono ad affrancarsi, soltanto, con la "superiore" copertura.

si stanno creando giorno dopo giorno. Già gli stessi partiti (specie a livello locale) sono sempre più a gestione familiare; a livello nazionale, si invoca la repubblica presidenziale. Pare proprio che la democrazia - così come è stata costruita - sia divenuta non un "superiore Ordine" ma un "superiore Kaos"; ecco allora che per togliere tutti (cittadini e burocrati) dall'ansia della non certezza (non solo del diritto) l'unica soluzione appare la "superiore volontà (unica)"!

Caro Pino, sono qualcosa più che premesse, perché la dittatura è ormai in partenza. Finché i cittadini se le berranno tutte, i Lapunzina, i Berlusconi, i Bersani e i Grillo potranno sedere impuniti sulla poltrona del Napoleon della Fattoria degli animali.