Il testo dell'Appello pronunciato dal Presidente del Consiglio comunale

Ritratto di Antonio Franco

15 Luglio 2013, 10:07 - Antonio Franco   [suoi interventi e commenti]

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Ill.mi colleghi Consiglieri, Ill.mo Sig. Sindaco e Sig.ri dell’Amministrazione, Gent.ma Segretaria Generale,

ho convocato questa Sessione di Consiglio Comunale straordinaria e urgente ai sensi dell’Art. 9 comma 5 del Regolamento consiliare, su formale Richiesta del Sindaco, per l’imminente data di scadenza delle procedure di Modifica del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art. 243/bis del D.Lgs. 267/2000. Il grave ritardo nell’arrivo del Piano di Ammortamento che prevede il D.L. 35/2013 convertito nella Legge 64/2013 e l’attesa di una risposta da parte di un privato per la rateizzazione di un pesante debito dichiarato, per Lodo Arbitrale, di provvisoria esecutività ne hanno causato l’urgenza; la straordinarietà, come tutti sappiamo, risiede nella stessa situazione economico-finanziaria del nostro Ente, che, non a caso, è in vista di ulteriori, difficili, prossime scadenze e determinazioni.

A tal proposito, in seguito al protrarsi di un evidente stato di disagio nelle relazioni interne a questo Civico Consesso, sento il bisogno personale e il dovere istituzionale di rivolgere a voi tutti e a ciascuno di voi un appello affinché, in momenti di prova collettiva come questo, prevalga il senso di responsabilità individualmente maturato e l’amore per la nostra Città che – mi auguro – conduca sempre l’impegno in politica di tutti noi. Queste mie parole non vogliono essere l’ipocrita invito, meno che mai un moralistico rimprovero, per superare le divisioni: la nostra è una Nazione divisa, con contrapposizioni aspre e personali, che poco hanno della dialettica politica classica, quella di scuola. Noi ne siamo lo specchio, senza troppe aspirazioni, almeno per il presente, a coltivarne gli aspetti più nobili. Nessuno scandalo, quindi; però, tutti, io per primo, abbiamo il Dovere di rispettare la preziosa Istituzione in cui siamo stati eletti dai cefaludesi, profondendo il massimo sforzo perché Essa funzioni nel modo migliore e sia, com’è giusto che sia, semplicemente l’immagine di Cefalù: un Consiglio Comunale, in quanto legittimamente eletto, fino a prova contraria, altro non è se non ciò che i cittadini sono, nel bene e nel male … con buona pace di chiunque provi a non riconoscersi in esso! Proprio per questo, nel Consiglio Comunale, se è vero che nessuno di noi, per primo io, siamo indispensabili presi singolarmente (altrimenti basterebbe poco a bloccare la vita democratica di una Città), diventa ineludibile e fondamentale l’apporto di tutti e di ciascuno perché esso sia davvero il luogo della democrazia vissuta, nelle scelte e nella programmazione, compiute pure dopo aspri confronti: oggi, 14 Luglio, ogni spirito libero del Pianeta corre alla memoria della Rivoluzione Francese, la cui lezione imperitura fu preparata dagli ideali di uomini come Voltaire che, senza lasciare dubbi, affermavano “Non condivido il tuo pensiero, ma darei la vita perché tu lo possa esprimere”.

In quest’Aula, dunque, ci dobbiamo essere sempre tutti: è l’appello che sento di farvi con semplicità, dicendo per primo a me stesso che questa è una Sala Consiliare, non una sala da bowling in cui ciascuno di noi ha una pesante palla con la quale prova ad abbattere qualcuno degli altri come birilli; è dovere di tutti, e io m’impegno a farlo per primo, non soffermarci a rimestare negli scontri personali che ci hanno visti non eccelsi protagonisti, ma guardare avanti, tornando a condividere questo spazio nella diversità, talvolta duramente contrastante, dei nostri ruoli e delle nostre politiche convinzioni. Piuttosto che giocare a delegittimarci l’un l’altro, torniamo a legittimare spiritualmente con la partecipazione collettiva ogni Atto di questo Consiglio: gli Atti deliberati, infatti, da un’assai parziale Assemblea democratica, seppur legittimi, hanno sempre qualcosa d’intrinsecamente, di spiritualmente illegittimo; appunto perciò la presenza di tutti e di ciascuno di noi, nonché quella dell’Amministrazione comunale, Sindaco in primis, è indispensabile all’Essenza stessa di questo Consesso. Di nessuno dei Gruppi costituiti, direi di nessun Consigliere si può fare a meno a cuor leggero: l’ascolto reciproco e la reciproca valutazione dei contributi nostri e di quelli del Sindaco e degli Assessori costituiscono un Valore imprescindibile del nostro Ruolo istituzionale!

Pertanto, direbbero i giuristi Latini, “unicuique suum”, “a ciascuno il suo”: al Sindaco e alla sua Giunta facciamo appello perché, ad un’auspicabile aumento delle deliberazioni da discutere in Consiglio e nell’approssimarsi di alcune decisamente complesse e problematiche, sia direttamente proporzionale l’impegno nell’ascolto, aperto e rispettoso, dei contributi di riflessione e di eventuale critica costruttiva da parte di tutti i Consiglieri; a tutti i Consiglieri Comunali, nel ringraziare quanti in questi mesi di aperti contrasti hanno, a vario titolo, di governo e d’opposizione, operato per sanare le lacerazioni personali o per ripristinare un clima di maggiore costruttività, rivolgo l’appello ad essere TUTTI presenti e fattivamente operanti in quest’Aula consiliare, prendendo spunto dagli aspetti più alti e nobili di quegli incontri, di quegli Atti, di quegli interventi che hanno mirato a superare la perdurante situazione di disagio, certi che il nostro Ruolo di soggetti intermedi fra i cittadini e l’Ente locale non può permetterci di attardarci in sterili e paludosi litigi su questioni senz’altro sanabili in altre modalità; a questa Presidenza, infine, è spettato e spetta il compito di fare tesoro del percorso consiliare svolto, nella sua interezza di aspetti piacevoli e spiacevoli.

Certamente, la situazione in atto assicura a questa Presidenza una discreta visibilità e pubblicità che, malgrado quel che qualcuno può pensare, il sottoscritto non vive con sollazzo e comodità, ma con fastidio. C’è stato e, da queste mie parole spero si comprenda, c’è tuttora tutto l’impegno e la disponibilità ad andare oltre gli ostacoli che si sono frapposti ad una ripresa del percorso consiliare nella reciproca fiducia, se non – per ovvie ragioni – nella sintonia complessiva. Ribadisco che gli impegni assunti pubblicamente, davanti alla Città, oltre che formalmente con ognuno di voi Consiglieri, con il mio recente Comunicato stampa dai contenuti ampiamente noti, sono da parte mia una precisa indicazione programmatica per la vita di questo Consiglio e costituiscono la mia sintesi, mia e quindi non necessariamente perfetta ma la mia che non può essermi imposta da altri, delle proficue e direi perfino formative interlocuzioni con voi Consiglieri, a gruppi (di governo e di opposizione) ma anche singulatim; resto aperto ad ogni ulteriore suggerimento costruttivo per rendere l’azione di questa Presidenza sempre più politicamente matura e più efficiente nell’essere di rappresentatività autorevole e indipendente di tutti Voi e nel prioritario servizio ai Cittadini.

Consapevoli della responsabilità che ci compete e della libertà che rivendichiamo nelle occasioni di scelta e di progettualità proprie dell’Assemblea degli eletti dai cittadini, faccio appello a tutti voi perché torniate a dar vita a Consigli comunali di costruttiva dialettica, pure di difficile conduzione ma con il sempre rispettabile contributo di quanti lo vogliano e di tutti in sede di determinazione: la volontaria privazione dell’apporto di democratica partecipazione di una porzione, ma anche di uno solo dei Consiglieri, costituisce un vulnus che questo Consiglio ha il sollecito dovere, ma soprattutto l’energica capacità di sanare e di metabolizzare al più presto per andare avanti senza ulteriori indugi, dei quali il sottoscritto per primo, ma né più né meno TUTTI noi, saremo chiamati a dar conto davanti all’esigente giudizio della Città.

Cefalù, 14/07/2013                                                                                                                                                               Il Presidente del Consiglio
                                                                                                                                                                                                    Prof. Dr. Antonio Franco