Sulla vicenda delle ex poste

Ritratto di Rosario Lapunzina

19 Luglio 2013, 16:55 - Rosario Lapunzina   [suoi interventi e commenti]

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Sulla vicenda delle ex poste e del giudizio emesso dal Tar, mi sono limitato a ricordare quanto previsto dall’art. 2 comma 8 della Legge Regionale 17/94, che, per i casi di formazione del “silenzio assenso” , dispone che “… uffici e gli organi del comune devono ugualmente completare l' esame delle domande di concessione edilizia entro trenta giorni dalla comunicazione dell' inizio dei lavori” e che” qualora venga accertata la mancanza dei requisiti per il rilascio della concessione, il sindaco (oggi, il responsabile del servizio)provvede all' annullamento o revoca della concessione assentita”. Ho altresì rappresentato che la deliberazione sulla “esecutività” della variante, per la cui adozione la Legge non fissa alcun termine, è stata, sia pur in una seconda fase, approvata dal Consiglio, ma non valutata dal TAR, perché non ritualmente prodotta nel giudizio ivi pendente. In questa come in altre vicende, penso che l’Ente Locale debba muoversi facendo valere i diritti e le scelte della Comunità, nel totale rispetto della Legge, che, non per altro, ho testualmente richiamato. Chi, a fronte di ciò, mi accusa di arroganza, supponenza, demagogia e via dicendo, lo fa perché portatore di una cultura che ha una visione diametralmente opposta sul ruolo e le prerogative di un Ente Locale.

                                                                                            Il sindaco
                                                                                            Rosario Lapunzina

Commenti

Lungi da me da volere aprire una polemica personale con il Sindaco sull’argomento, leggendo quando da Lui affermato nella risposta alla mia lettera, e precisamente che

“ In questa come in altre vicende, penso che l’Ente Locale debba muoversi facendo valere i diritti e le scelte della Comunità, nel totale rispetto della Legge, che, non per altro, ho testualmente richiamato. Chi, a fronte di ciò, mi accusa di arroganza, supponenza, demagogia e via dicendo, lo fa perché portatore di una cultura che ha una visione diametralmente opposta sul ruolo e le prerogative di un Ente Locale”,

mi sembra che lo stesso Sig. Sindaco abbia voluto fare trasparire che il sottoscritto, come altri Consiglieri, mira a tutelare interessi privati.

Così sicuramente non è.

Ricordo al Sig. Sindaco, che ogni Amministratore, sia esso il Sindaco, sia esso un Assessore o sia esso un Consigliere Comunale, deve perseguire, nello svolgimento del proprio mandato, esclusivamente l’interesse generale della collettività, altrimenti, nel solo dubbio che esso si possa trovare in conflitto con gli interessi della collettività o possa arrecare alla collettività un danno, deve astenersi dal partecipare a qualsiasi decisione.

Al riguardo devo sempre ricordare al Sig. Sindaco che l’interesse generale si persegue non solo intestardendosi nel perseguire obiettivi irraggiungibili o raggiungibili a costi particolarmente gravosi per la collettività, obiettivi che in via puramente teorica ed astratta sarebbero a favore della collettività medesima; alcune volte, per raggiungere tali obiettivi, infatti, si viene a incidere negativamente su altri interessi, anche essi primari e ugualmente importanti, sempre riferiti alla collettività.

Pertanto, gli interessi della collettività si perseguono anche non iniziando o se iniziati, rinunziando a  coltivarli, giudizi che quasi sicuramente comporteranno un danno alle casse comunali e, quindi, indirettamente ai Cittadini.

                                                                                                                                        Giovanni Cassata

Io avrei chiesto soltanto, se avessi potuto contare su una risposta e non su un proclama, quali sono il ruolo e le prerogative dell'ente locale.

Ma avrei posto la domanda a chi, con la sua azione di sindaco, ha dimostrato chiaramente di avere argomenti piuttosto confusi per rispondere: il nostro sindaco non è un cultore di Tocqueville e di Minghetti.