L’albergo diffuso, opportunità o occasione perduta?

Ritratto di Federalberghi

30 Luglio 2013, 09:17 - Federalberghi   [suoi interventi e commenti]

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Con la votazione finale di mercoledì 24 luglio si è concluso l’iter parlamentare che ha portato in Sicilia alla introduzione dell’albergo diffuso.
Questa tipologia di struttura ricettiva, che consente il recupero e il riuso dei borghi e dei centri storici colma una assenza normativa che si protraeva dal 1996 e che ancora dovrebbe dispiegarsi in un disegno di legge organico per il nuovo turismo siciliano.
Attenderemo adesso di conoscere le norme regolamentari e ogni altro elemento per la loro concreta realizzazione.
Nel frattempo prendiamo atto e segnaliamo che: finalmente si potranno realizzare alberghi diffusi con i fondi comunitari anche nei centri turistici che la stessa regione ha definito “maturi” ( Taormina, Cefalù ecc.), e non solo nei piccoli comuni dell’entroterra a rischio desertificazione, che sembra o pare non interessino …( e non si dica che si
potranno fare pure nei comuni dell’entroterra perché avendo a disposizione risorse comunitarie per tutta la Sicilia, gli imprenditori sceglieranno secondo convenienza di mercato…) l’intervento arriva nel momento di minimo storico del mercato immobiliare in cui la povera gente svenderà a imprenditori “cultori del recupero e della sostenibilità ambientale” i propri immobili a due soldi… che qualche comune addirittura regali le case di proprietà comunale che se utilizzate per gli alberghi diffusi non pagheranno neanche le tasse e imposte comunali per le camere, ma solo per le aree comuni, cosa che tutto il settore della ricettività chiede da tempo, ma a cui non” si da risposta” (forse perché non hanno parlato con i Grillini ma con il Governo) Del resto la fretta per approvare la legge potrebbe essere stata dettata dal fatto che la settimana prossima o comunque prima della chiusura feriale l’Assemblea Regionale potrebbe dare indicazioni per rimodulare fondi comunitari destinati al turismo e quindi aggiungere e finanziare gli alberghi diffusi e dare indicazioni anche per il riuso dei borghi Esa coinvolgendo i privati magari attraverso gli alberghi diffusi…. Chissà!
Se le ragioni della fretta fossero queste…per carità legittime, comprendo che si è giocata una partita di furbizia.
Invito a riflettere sul fatto che la commissione parlamentare nei suoi lavori preparatori non ha ritenuto di ascoltare gli albergatori siciliani… che forse erano interessati a dire la loro, come del resto non sono stati” auditi” gli operatori che si sono impegnati per il recupero dei centri storici minori e cioè noi di Asipa forse perché siamo “archeologia turistica”… e quindi da conservare e non utilizzare, occupandoci di questi temi da oltre 15 anni.
La nuova normativa, arriva in un momento di agonia del turismo siciliano, di inchieste sulla promozione che vedono l’assessorato bloccato , in una situazione generale caratterizzata dal dilagare dei licenziamenti e di mancate assunzioni degli stagionali, dall’ aumento della cassa integrazione e degli ammortizzatori in deroga, da alberghi che chiudono o che chiuderanno, con una assordante silenzio di iniziative parlamentari e di governo non solo su questi temi, ma anche sulla lotta all’abusivismo e al turismo sommerso e alla conseguente evasione fiscale, con, al contrario, un sistema fiscale comunale che ha deciso di fare cassa penalizzando il turismo ufficiale, e da domani potremo dire …. non tutto!
Aspetteremo, come ci hanno spiegato, un testo unico (da cui sarà escluso l’albergo diffuso, che non si tocca!) per capire se si potrà dire all’agonizzante turismo siciliano “alzati e cammina”! oppure…?
Peccato…. un’altra occasione perduta per il Turismo siciliano e per i Siciliani.

Totò Scalisi , “promotore e primo iscritto al costituendo registro archeologia turistica siciliana”