Una piacevole escursione culturale “fuori programma”

Ritratto di M.A.S.C.I. Cefalù

5 Agosto 2013, 16:14 - M.A.S.C.I. Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Dopo aver visitato nel maggio scorso, nell’ambito del programma relativo alle attività culturali, il castello Ursino di Catania, l’attenzione è stata rivolta, al di fuori dell’ordinario programma annuale, al Parco Archeologico di Morgantina ed alla villa tardo-romana del Casale di Piazza Armerina.
Due siti archeologici di grande valenza storico-culturale e indiscusso prestigio: il primo abbraccia un arco temporale amplissimo che va dalla prima età del bronzo alla protostoria, ai Morgeti, ai Calcidesi, ai Romani; il secondo risale al IV secolo a.C.
La illustrazione dei luoghi è stata curata dall’Adulto scout Prof. Franco Maggio e dal Magister della Comunità Dott. Rosario Ilardo. Quest’ultimo, dopo essersi brevemente soffermato sulle diverse vicende che, nel tempo e sino alla metà del V secolo a.C., hanno interessato la Morgantina arcaica della Cittadella, con le culture di Castelluccio durante l’età del bronzo antico e di Thapsos successivamente, con l’arrivo dei Morgeti nel X secolo a.C. e dei Calcidesi nel VI secolo a.C., ha intrapreso una coinvolgente descrizione dei luoghi e dei monumenti della Morgantina ellenistica di Serra Orlando a partire dalla fontana monumentale a doppia vasca delle Ninfe posta all’angolo Nord Orientale dell’Agorà.
Seguendo un andamento antiorario (est, sud, ovest, nord) il Magister, in una visione d’insieme, ha proceduto ad una interessante lettura di tutti gli edifici pubblici ubicati ad Oriente dell’Agorà: dai portici (Stoài), al granaio costituito da una serie di magazzini, alla fornace e al Pritaneo posto sulle pendici della collina, destinato al Magistrato supremo della città; quindi su quelli posti a sud: il santuario di Demetra e Kore, le due divinità protettrici della città, il teatro dedicato a Dionisio, la scalinata della piazza bassa utilizzata per le riunioni dell’assemblea cittadina (Ekklesiasterion), l’agorà fatta realizzare da Agatocle dopo la conquista di Siracusa del 317 a.C., il macellum costruito dopo la conquista romana della città all’interno dell’area dell’agorà, e poi ad ovest il porticato con una serie di botteghe, e nella parte settentrionale il Bouleterium, sede del consiglio cittadino e, infine, nella parte a nord dell’agorà, il Gymnasium, o Stoà, completo di vari locali di servizio, destinato all’attività sportiva dei giovani.
Lungo tale suggestivo percorso, di volta in volta, il Magister è stato prodigo di particolari riferimenti sui primi abitatori della Sicilia, dai Sicani ai Siculi, agli Ausoni, ai Morgeti,sulla grande migrazione storica dei Greci dell’VIII secolo a.C. verso la Magna Grecia, sulla fondazione delle diverse colonie di Sicilia, sulla ellenizzazione delle città sicule, sulle forme della democrazia diretta, sul sistema di conduzione delle Assemblee popolari.
Dopo la visita di Morgantina l’Adulto scout prof. Franco Maggio ha intrattenuto i convenuti sui reperti conservati nel museo archeologico di Aidone, già sede dell’ex convento dei Padri Cappuccini, che contiene materiali provenienti dall’arcaico Morgantina della cittadella che testimoniano delle culture sicula e greca con il grande cratere di Entimode e reperti di epoca classica ed ellenistica provenienti dalla necropoli della Morgantina di Serra Orlando con una statua in pietra calcarea, fra l’altro senza testa, di Demetra. In particolare si è soffermato su due acroliti appartenenti, verosimilmente, alle dee Demetra e Kore e sulla dea di Morgantina (Demetra) rientrata dal Metropolitan Museum di New York, una statua di straordinaria bellezza di scuola fidiana, in calcare con tecnica ……
Nel primo pomeriggio il prof. Maggio si è premurato di anticipare, per agevolarne la visita, alcune notizie di carattere storico-architettonico sulla villa romana di Piazza Armerina, oggi patrimonio dell’umanità, che risulta composta di quattro padiglioni o nuclei: l’ingresso monumentale a tre arcate, il corpo centrale della villa organizzato intorno ad una corte quadrangolare con una grande fontana al centro, la grande sala con tre absidi (tricora) preceduta da un peristilio ovoidale, e il complesso termale completo del Frigidarium, del Tepidarium, e del Calidarium.
Quasi tutti gli ambienti risultano ornati di splendidi mosaici pavimentali, tra i quali meritano di essere segnalati: le teste di molte specie di animali del peristilio quadrangolare, il corridoio della grande caccia, il vestibolo di Polifemo, il mosaico pavimentale del secondo cubicolo, quello famosissimo delle fanciulle in bikini, quello del frigidarium delle terme.
La costruzione della sontuosa villa pare sia avvenuta intorno al V secolo a.C. quando il possesso di ricche dimore ubicate fuori delle città era divenuto un fenomeno urbanistico molto diffuso nell’alta aristocrazia romana. Nulla, invece, si sa di preciso circa la identificazione del proprietario della villa che, comunque, doveva appartenere ai ceti più abbienti di rango equestre e senatorio.
La recente riqualificazione del sito, con un importante intervento di restauro con la tutela e la nuova copertura dei mosaici e dei suggestivi ambienti che lo compongono, ha contribuito a rendere la visita più interessante e piacevole, accrescendo, al contempo, l’orgoglio e il senso di appartenenza ad una terra – la Sicilia – ricca di bellezze monumentali, artistiche e paesaggistiche che tutto il mondo ci invidia e di cui noi Siciliani non abbiamo piena consapevolezza. Come dire: il nostro futuro è il nostro passato. Sta a noi far tesoro della “lezione” che ci proviene dall’antichità.

                                                                                                                      La Comunità MASCI di Cefalù