Un tribunale sospende l'amministrazione e il sindaco

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Agosto 2013, 18:34 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

L'ultimo anno della città di Cefalù, svoltosi all'insegna del pressappochismo e della superficialità della sua Amministrazione – che ha determinato un calo di presenze turistiche e di iniziative imprenditoriali in tutti i settori economici, seguiti invece da un aumento della disoccupazione e della povertà – ha costretto l'Europa e lo stesso Stato italiano a interessarsene. E' questa la ragione per cui il Governo italiano e la CE hanno, di concerto, deciso d'intervenire.

Con un decreto congiunto hanno nominato un giudice della Corte Costituzionale, uno di Cassazione, uno del Consiglio di Stato, uno della Corte dei Conti, uno del TAR, uno del CGA, uno del Tribunale di Strasburgo e, infine, uno della Corte di Giustizia dell'Aia. Questi magistrati hanno dato vita a un tribunale, che, dopo sei mesi d'indagini, ha processato l'attuale sindaco, alcuni membri della sua amministrazione e quasi tutti i consiglieri comunali, che sostengono la stessa amministrazione.

Il primo a essere interrogato è stato il sindaco, che ha dovuto rispondere alle seguenti contestazioni:

perché, nella formazione dei bilanci, ha permesso che essi contenessero numeri figurativi?

perché ha permesso che la sua amministrazione approvasse localizzazioni non conformi ma compatibili? Spieghi a che cosa e con che cosa erano compatibili;

perché ha coinvolto il Comune in ricorsi davanti al TAR, rigorosamente persi con condanna alle spese?

perché un comitato per gestire festeggiamenti patronali ed eventi è stano nominato da lui e non scelto dai cittadini?

perché i rendiconti vengono approvati con ritardo?

A queste sono seguite altre domande, alle quali il sindaco ha risposto in modo insoddisfacente, almeno a giudicare dalle osservazioni dei giudici e dalla loro sentenza.

La sentenza, senza appello, così recita nella prima parte:

Questo Tribunale, in nome delle leggi del buon senso e di quelle della logica, condanna gli imputati alla sospensione definitiva da qualunque loro carica elettiva e vieta loro di candidarsi per tutti gli anni a venire in elezioni locali, regionali, nazionali ed europee.

Li condanna, altresì, a risarcire tutte le perdite causate al loro Comune e fa divieto che esse ricadano sui cittadini.

Stabilisce anche, questo Tribunale, che per almeno dieci anni – prorogabili a venti, su referendum dei cittadini, da tenersi un mese prima della scadenza dei primi dieci anni – i condannati prestino servizio civile gratuito nella raccolta dei rifiuti, nella pulizia delle strade e in tutte le altre emergenti necessità, a giudizio delle nuove amministrazioni in carica.

Al momento della lettura delle motivazioni, gli addetti alla raccolta del vetro fecero cadere con gran rumore le bottiglie del vicino bar nella vasca di raccolta del loro mezzo e mi svegliarono, interrompendo il mio sogno.

Il mio sogno, al momento della mia passeggiata, si è dimostrato non vero. La realtà, infatti, non era cambiata neppure di una virgola e Cefalù era ancora e sempre una città in agonia.