La marcia dedicata a Nicola Botta premiata a Villafrati

Ritratto di Centro di Cultura Polis Kephaloidion

12 Novembre 2013, 16:24 - Centro di Cultu...   [suoi interventi e commenti]

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Giorno 3 novembre si è svolto a Villafrati (PA) la serata di premiazione del I concorso nazionale di composizione e rielaborazione di marce sinfoniche e funebri.

Il concorso è stato indetto dalla Fe. Ba.Si (federazione bande siciliane) che ha visto tra l’altro vincitore del terzo premio  per la sezione rielaborazione marce funebri Andrea Cangelosi, maestro della banda musicale “V.M.Pintorno”di Cefalù, con la marcia dal titolo “Una lagrima sulla tomba del Comm. Nicola Botta”di Rocco Cambiasi.  Il M° Andrea Cangelosi nell’intervento durante la premiazione ha  sottolineato l’alto valore simbolico del premio, che ha condiviso con tutti i ragazzi della banda, nonché l’importanza di queste iniziative, in quanto danno la possibilità di riportare in vita dei veri e propri gioielli musicali di autori del passato come il M° Rocco Cambiasi di Cefalù e di molti altri compositori ormai dimenticati  di vari paesi che hanno prodotto capolavori molti dei quali continuano ancora ad essere  relegati in cassetti o archivi e quindi sconosciuti e  non divulgati alle nuove generazioni.

Rocco Cambiasi era nato a Cefalù il 19 luglio 1845.
Ebbe la sua notorietà nella comunità cefaludese nella metà del XIX secolo come maestro di cappella della cattedrale di Cefalù.
Sappiamo che ebbe un suo ruolo, per quel che è dato di leggere nella introduzione al “Ricordo delle feste del VII° centenario della nascita di S. Antonio di Padova” in cui si ricorda che Rocco Cambiasi, in quell’occasione, diede ancora “prova del suo disinteresse e della sua volontà” oltre che della sua operosità quale maestro di musica.
Rocco Cambiasi morì a Cefalù nella casa sita in via Nicola Botta il 31 ottobre 1905.
La composizione è stata realizzata per il funerale di Nicola Botta (1886) giovane patriota protagonista a 22 anni del momento eroico di rivolta del 1856 nella città di Cefalù. Nicola Botta pagò pesantemente l’azione insurrezionale: venne condannato a 18 anni di carcere da scontare nell’isola di Favignana. Liberato da Garibaldi nel 1860, insieme ad altri siciliani partecipò nella guerra sull’Aspromonte e successivamente alla terza guerra d’indipendenza.
Nel 1864 il collegio di Cefalù lo eleggeva al parlamento nazionale, carica che ricoprì per 22 anni.