In merito alla cosiddetta “localizzazione Puglisi”

Ritratto di Quale Cefalù

11 Settembre 2012, 21:45 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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Considerata la delicatezza e l’attenzione sull’argomento in questione riportiamo in prima pagina il Comunicato Stampa del Gruppo Partito Democratico già pubblicato nella sezione “Sala delle Capriate” all’indirizzo web http://www.qualecefalu.it/node/810.


Una corretta informazione non può mai prescindere dalla veritiera esposizione dei fatti, contemplati e intervenuti in una vicenda. E nel riportare i fatti, che hanno riguardato l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, della cosiddetta “localizzazione Puglisi”, sono state commesse certamente delle omissioni, che non consentono a chi legge di avere un quadro chiaro della vicenda  ricavandone, invece, uno sostanzialmente parziale e fuorviante.
E’ proprio il caso di dire che il “taglio” dato alla notizia è stato cosi “netto” che non si trova adeguata traccia, in nessun articolo o commento comparsi sul web, della lunga e dettagliata argomentazione dell’Ing. Duca, in risposta alle domande del consigliere Barranco, domande che, invece, vengono pubblicate rigorosamente per intero e sulle quali si costruiscono interi articoli, con tanto di commenti e deduzioni a margine, a volte assai vicini a calunniose e inaccettabili insinuazioni.
Si grida allo scandalo, si formulano pesanti illazioni sull’azione dei consiglieri e dell’amministrazione, si ricorda con animata preoccupazione che il documento di Barranco è stato messo agli atti, (fatto questo normalissimo nelle procedure dei lavori consiliari), ma non si dice che l’Ing. Duca ha risposto con precisione alle domande del Barranco, tanto che lo stesso consigliere, invitato più volte dall’ingegnere a formulare nuovi quesiti o ad esprimere altre perplessità, non replicava oltre. Addirittura lo stesso consigliere, correggeva il tiro, declassando le sue argomentazioni “messe agli atti”, dal livello “denuncia” a quello di “personali considerazioni”.
Si cercherà, dunque, di fare chiarezza, esplicitando le ragioni esposte dall’Ing. Duca che ci hanno convinto, come gruppo Partito Democratico, a votare favorevolmente alla proposta di delibera:

  1. Innanzitutto, il Consiglio ha approvato una delibera di localizzazione e non una lottizzazione, come erroneamente riportava, qualche giorno fa, il titolo di un articolo di cefalunews. Sarebbe da archiviare come un semplice refuso ma, visto l’argomento, la precisazione è d’obbligo. Va, infatti, chiarito che un programma costruttivo di edilizia convenzionata segue procedure speciali stabilite dalla legge, perché trattasi di edilizia a carattere sociale. I presupposti perché si possano realizzare alloggi sociali sono stabiliti da diverse leggi nazionali e regionali che individuano, tra l’altro, nella Regione il soggetto pubblico avente titolo ad individuare il quantitativo di edilizia pubblica necessaria in ambito regionale ed i destinatari delle sovvenzioni. Questi ultimi hanno la libertà, stabilita nelle medesime leggi, di scegliere il comune in cui insediare gli alloggi, a prescindere dal fabbisogno locale, ma comunque all’interno della provincia in cui ha sede la società. Inoltre, le tipologie degli edifici e i caratteri soggettivi ed oggettivi dei futuri occupanti (basso reddito, coppie giovani, residenti nel paese in cui si realizzano gli alloggi, ecc), vengono ulteriormente fissati dalle leggi e dai decreti attuativi.
     
  2. La verifica del fabbisogno abitativo, nel caso di piani di edilizia convenzionata, ha carattere regionale e non comunale, per espressa previsione di legge. A tal proposito, sebbene nel PRG nessuna area di espansione per edilizia privata e pubblica poteva essere prevista, stante una crescita della popolazione cefaludese nulla da 15 anni a oggi, tuttavia, in presenza di richieste localizzative, derivanti da fabbisogni sovracomunali,  si è proceduto ad una rigorosa ed attenta verifica delle aree edificabili che avrebbero potuto consentire l’insediamento richiesto. In tal senso è da inquadrare la nota interlocutoria dell’11/08/2011, nella quale il Responsabile del Servizio, nel riscontrare la richiesta della Ditta Puglisi scriveva testualmente: “…si comunica che il Comune di Cefalù ha in corso l’elaborazione del nuovo P.R.G. nel cui ambito si sta verificando il nuovo fabbisogno di edilizia residenziale pubblica”. Attraverso la suddetta verifica si sarebbe meglio potuto accertare la compatibilità della localizzazione proposta con i precetti derivanti dalle norme regionali. Da un’attenta lettura dello schema di massima inerente la variante generale del PRG vigente, l’Ufficio tecnico ha potuto verificare che tale localizzazione era già stata individuata dai progettisti del piano tra quelle oggetto di domanda.
     
  3. Si è, dunque,  deciso di localizzare un’area da destinare alla realizzazione di un programma costruttivo di edilizia convenzionata, per il quale il titolare dell’impresa costruttrice ha già ottenuto il beneficio dalla Regione. Localizzazione che sarebbe stata approvata comunque da un commissario ad acta, qualora il Consiglio Comunale non si fosse pronunciato. Infatti, l’Assessorato Regionale competente a partire dall’aprile 2012, in forza dei poteri sostitutivi che gli discendono dalla L.R. 1/86, ha intimato al Comune di portare in Consiglio le delibere di approvazione dei programmi costruttivi in giacenza, in mancanza delle quali delibere avrebbe provveduto con un commissariamento ad acta, con costi e spese a carico dell’ Ente. E’, dunque, un segnale di efficienza amministrativa portare alla valutazione del Consiglio una pratica che ha concluso il suo iter. Il fatto che il Consiglio abbia potuto prendere completa visione delle carte e dell’argomento ed esprimersi politicamente è semmai un punto di forza, nel segno di quella trasparenza con cui l’amministrazione Lapunzina intende svolgere il suo operato.  Tra l’altro, e’ stato anche avanzato il dubbio che vi fosse una strana vicinanza temporale tra la data dell’acquisto del titolo di proprietà da parte del sign.Puglisi e la proposta di delibera avanzata al Consiglio Comunale. Sarebbe stato strano il contrario! La proposta di delibera  non poteva essere presentata in Consiglio se il sign. Puglisi non avesse acquisito il titolo di proprietà, requisito assolutamente necessario.
     
  4. Visto che l’attuale PRG non prevede, in quanto già saturate, aree da destinare all’edilizia sociale, la possibilità di localizzare tali aree viene disciplinata dalla Legge Regionale 22/96,  specificatamente ai commi 3 e 4. In sostanza, in base alla norma è possibile localizzare per i programmi di edilizia convenzionata aree agricole purchè “contigue ad insediamenti abitativi e suscettibili di immediata urbanizzazione”. Sotto questo aspetto, dunque, l’area interessata risponde ai parametri fissati dalla legge. Inoltre, elemento per nulla secondario, l’area in questione, oltre ad essere una zona agricola “contigua ad insediamenti abitativi e suscettibile di immediata urbanizzazione”, viene indicata nello schema di massima di variante al PRG quale area con finalità turistico stagionali e servizi. Ciò significa che nel prossimo futuro la stessa sarebbe stata, comunque, oggetto di variante, diventando edificabile. Esprimendo voto favorevole, abbiamo scelto di privilegiare, per il futuro, l’edilizia sociale, sulla quale il Consiglio avrà possibilità di controllo e prescrizione, sia riguardo al coefficiente di edificabilità sia riguardo ai requisiti di reddito e residenziali dei beneficiari.
     
  5. Il fatto che l’intervento venga dichiarato “compatibile, ma non conforme allo schema di massima”, non implica né autorizza nessuna ipotesi di arbitrio o violazione. È la semplice constatazione di un dato di fatto. L’intervento è previsto in un’area attualmente agricola (da qui l’espressione “non conforme”), ma è “compatibile” in quanto area rispondente ai requisiti fissati dal comma 3 della sopracitata L.R. 22/96 e individuata, inoltre, dallo schema di massima inerente la variante al PRG vigente, quale zona da destinare ad edificabilità in ambito turistico. Ciò non si traduce assolutamente nel fatto che tutte le aree agricole possono diventare edificabili, ma solo quelle destinate ad edilizia sociale, secondo le indicazioni della sopracitata legge.

Alla luce, quindi, degli argomenti proposti abbiamo deciso serenamente di votare con favore alla proposta di localizzazione, con l’idea politica, coerente con la nostra sensibilità, di consentire lo sviluppo, in una zona già urbanizzata e residenziale, di un’edilizia che venga incontro al bisogno di prima casa da parte delle giovani famiglie o dei meno abbienti, a cui sono destinati tali programmi costruttivi.

I Consiglieri Comunali del Gruppo Partito Democratico
Vincenzo Garbo (Capogruppo), Antonio Franco, Nicolò Pizzillo, Daniele Tumminello.

Commenti

Proprio "in considerazione della delicatezza" dell'argomento,  se  uno solo dei consiglieri del PD avesse fatto "chiarezza", in aula prima del voto, sulle ragioni che hanno "convinto" tutto il gruppo a votare favorevolmente alla proposta di delibera, si sarebbe potuto evitare che si alzasse quello che il Sindaco ha definito "polverone mediatico" con tanti aggettivi.
Ma non solo.
"I commenti e le deduzioni a margine a volte assai vicini a calunniose e inaccettabili insinuazioni " - quali non sono stati, certamente, i miei - sarebbero potuti essere indirizzati sul piano della scelta urbanistica del Consiglio che, come ha più volte rimarcato l'ing. Duca, è scelta politica.

Al riguardo, il fatto che nello 
"schema di massima di variante al PRG  l'area interessata viene indicata con finalità turistico stagionali che nel prossimo futuro  sarebbe stata, comunque, oggetto di variante, diventando edificabile"
più che dare supporto alla scelta politica, a mio giudizio, ne costituisce il punto debole.
Il consigliere Lombardo lo ha lasciato trasparire nella dichirazione del suo voto contrario.
Infatti, forse che le opere di urbanizzazione ed i servizi - cioè l'urbanizzazione della zona nel suo complesso -  per quanti abitano in una zona con unità turistico stagionali siano gli stessi che devono essere previsti, realizzati e forniti per quanti nella stessa zona vi risiederanno, stabilmente, tutto l'anno ?
Certamente no!
Le ragioni sono tante e sono pure ovvie.

Questo mio commento nella speranza di non essere frainteso.
Per non dire altro.
Se, però, è, ancora, consentito commentare.

Hops, ho perso!

Caro Saro, stavo scrivendo il mio commento mentre tu pubblicavi.
Tu hai un dono della sintesi che a me difetta, ma il senso è chiaro.

Il PD voleva fare chiarezza e affermare la verità?
Mah!

I dubbi aumentano, se è ancora consentito averli, almeno fino a quando non ci imporranno la "modica quantità".
O ci accuseranno di essere,  come si può dire, dubbiodipendenti o dubbiotossici?

Si tratta di un pessimo tentativo di inimizzazione e di normalizzazione di un tema che è comunque cresciuto nell'attenzione delle teste pensanti attraverso la presunta manifestazione di una verità che è solo parte della verità e dopo che i tentativi di zittimento sono andati falliti.

Un po' di domande, un po' alla rinfusa (nel prossimo futuro sarò più preciso e circostanziato).

Il Consiglio ha approvato solo una localizzazione (sostanzialmente già lo sapevamo) e non una lottizzazione .... ma ci chiediamo, come fa il Consiglio ad approvare una localizzazione in verde agricolo che non può essere approvata in quanto mancano i presupposti di legge e, cioè, insieme:

- la dimostrata inesistenza o saturazione delle aree destinate a piani di zona per edilizia economica e popolare;

- il dimostrato esaurimento o l' insufficienza delle zone residenziali di espansione previste dagli strumenti urbanistici vigenti.

- la dimostrata contiguità con zone di insediamento abitativo e suscettibili di immediata urbanizzazione.

O meglio, come si fa a localizzare in verde agricolo un intervento che, comunque, prevede un procedimento di variante?

Non era, semmai, da dichiarare l'impossibilità a localizzare l'intervento nelle zone di espansione edilizia dello strumento urbanistico vigente e dichiarare la necessità di procedere in  variante, prima della localizzazione?

Infatti l'art. 25 della legge regionale 22/96 che il PD citato, anzi non citato nel comunicato del PD, che parla solo di commi 3 e 4, così interamente recita, proprio: "Qualora risultino esaurite od insufficienti le zone residenziali di espansione previste dagli strumenti urbanistici vigenti, limitatamente all'utilizzazione delle risorse finanziarie in qualunque forma destinate entro il 31 dicembre 1996 alla realizzazione di interventi di edilizia sovvenzionata, convenzionata e convenzionata-agevolata, i programmi costruttivi di cui al precedente comma 1 possono interessare zone destinate a verde agricolo contigue ad insediamenti abitativi e suscettibili di immediata urbanizzazione".

Perchè, dunque, il PD, in sintonia con il Sindaco, continua a parlare di aree sature da destinare all'edilizia sociale e non di tutte le zone di espansione edilizia?

Ma insomma, a Cefalù le zone di espansione edilizia sono sature o non lo sono? E l'UTC l'ha detto o non l'ha detto nella relazione istruttoria prodotta al Consiglio?.

Altra domanda. cosa significa la frase "Attraverso la suddetta verifica si sarebbe meglio potuto accertare la compatibilità della localizzazione proposta con i precetti derivanti dalle norme regionali. Da un’attenta lettura dello schema di massima inerente la variante generale del PRG vigente, l’Ufficio tecnico ha potuto verificare che tale localizzazione era già stata individuata dai progettisti del piano tra quelle oggetto di domanda", inserita in corsivo dopo il virgolettato della "nota interlocutoria" dell'Ing. Duca dell’11/08/2011?

Altra domanda: perchè ribadire "l'excusatio non petita" circa le previsioni del nuovo PRG, "l'area  viene indicata nello schema di massima di variante al PRG quale area con finalità turistico stagionali e servizi. Ciò significa che nel prossimo futuro la stessa sarebbe stata, comunque, oggetto di variante, diventando edificabile".che non può avere nessuna rilevanza rispetto alla questione?

Sempre l'art. 25 della L.r. 22/96, infatti, proprio a quel comma 4 citato nel comunicato, fa, sì , riferimento anche all'eventualità di guardare agli strumenti urbanistici in fase di approvazione, ma solo per dire che: "Nel caso in cui lo schema di massima del Piano regolatore generale approvato abbia individuato le aree relative alla formazione del piano di zona, i programmi costruttivi devono essere allocati prioritariamente all'interno delle stesse aree".

A questo punto tre domande.

Lo schema di massima del nuovo PRG è stato approvato?

Sembrerebbe di no, visto che è stato solo adottato dal Commissario ad acta.

Lo schema di massima del nuovo PRG individua aree per la fomazione di piani di zona?

Sembrerebbe di no, almeno nel luogo della "localizzazione Puglisi", se è vero che, come dice lo stesso PD, essa è destinata a "finalità turistico stagionali e servizi" (quindi non a zona PEEP e nemmeno ad edilizia residenziale)!

Allora perchè tirare in ballo il nuovo PRG, per dire che la localizzazione, oltre che ad essere difforme rispetto al PRG vecchio e vigente è difforme anche rispetto al nuovo e non vigente?

Mah!

Infine noto che, in sintonia con altri recenti comunicati (Sindaco e fratello del Sindaco) anche il PD usa l'aggettivo "calunnioso" a riguardo di alcuni interventi pubblicati in questi giorni.

Mi permetto di ricordare che (riporto da Wikipedia):

La calunnia è il reato previsto dall'articolo 368 del codice penale italiano, ai sensi del quale:

o all?autorità giudizia"chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'Autorità giudiziaria o ad un`altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni."

Siccome, ho ragione di ritenere, nessuno ha finora rivolto all'autorità alcunchè, nè denunce, ne' querele, ne' altro, inviterei ad una maggiore tolleranza e approppriatezza di linguaggio.

Temo, visto che condivido le tue critiche e le tue domande, che anche tu forse soffri di prostatite. Niente paura, basta non eccitarsi per il femmineo conversare di una certa politica cefalutana.

Una procedura, sicuramente eccezionale quale quella che vede variare una destinazione d'uso da agricola in "abitativa sociale", si dovrebbe giustificare - al di là della massa di leggi e di norme fatte proprio per rendere incomprensibile il diritto, in Italia - in presenza di una certificata necessità "abitativa sociale".
Ma, per quanto abbia chiesto in giro, non risulterebbe da nessuna parte traccia di questa necessità da parte della popolazione locale ma solo la richiesta di un costruttore a costruire edilizia sociale  (almeno inizialmente); ma in risposta a una formulata domanda abitativa, non altrimenti soddisfacibile, di chi?

Il Grande assente in questa storia è proprio il soggetto che di tutta questa complessa e certo non ordinaria storia dovrebbe essere il beneficiario. Resta dunque aperta la domanda su chi siano i veri beneficiari di questa sconfortante vicenda.