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26 Settembre 2012, 23:38 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |


Fonte: MeteoWeb - mercoledì 26 settembre 2012, 21:55
”Il canadair che doveva spegnere le fiamme è stato ritirato dal fronte del fuoco per un cambio di turno del pilota. Ma non è più tornato e ora nelle colline della città c’è inferno”. La denuncia arriva dal sindaco di Cafalù, Rosario Lapunzina che ha protestato con il prefetto di Palermo per quelle che definisce ”gravi carenze di organizzazione dei soccorsi”. ”La situazione è ormai incontrollabile”, ha aggiunto. […]
L’articolo completo all’indirizzo web: http://www.meteoweb.eu/2012/09/incendio-cefalu-la-denuncia-del-sindaco-g...
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Commenti
Viene una grande rabbia
quando si ascoltano da un Sindaco con toni così accorati parole di sconforto e di un tanto allarme per il nostro territorio.
No, non è una polemica ; cito soltanto quanto sopra riportato perchè mi ha colpito la gravità di ciò che si intuisce stare dietro quelle parole, e in questo caso, al Sindaco Lapunzina, va tutta la mia solidarietà e fiducia che pochi saprebbere al suo posto svolgere quel ruolo meglio di lui, per impegno e competenza.
Oltre che per quanto in sè sta accadendo questa notte sul corpo già troppo ferito del nostro territorio, la rabbia aumenta quando si pensa alla scarsa o nulla applicazione delle norme di prevenzione locali (decespugliamento) sia da parte privata che da parte pubblica e si fa proprio ira quando si pensa all'assurdità, per molti versi, di alcune recenti norme di natura europea sui fuochi in agricoltura, subite da tutti i cittadini.
Se penso che in campagna non posso bruciare le frasche secche "ru chianu i casa", e forse accendere la "tannura", così come a tante altre norme assurde, in tanti altri campi, soltanto avvilenti, inutilmente costrittive sul piano anche della vita più domestica e quotidiana e poi basta un gesto ben mirato a fare scoppiare l'inferno!
A che vale, lavorare onestamente e risparmiare quando poi arriva una tempesta finanziaria manovrata da mani accorte, o comportarsi con spirito responsabilmente civico, persino patriottico, quando poi la gran parte del potere economico e quello politico gozzoviglia nello sperpero e nel vizio.
Forse occorrone meno leggi e più moralità, più giustizia sostanziale.
D'altra parte è proprio dall'assenza di pace (in alcune menti più deboli o vocate al criminale) che si origina l'impulso a recuperare "il giusto" attraverso una distruzione.
Contro questo impulso, come contro ogni forma di terrorismo, non possono valere a lungo puntuali e millimetriche "norme di sicurezza", ma solo un diffuso senso di giustizia sociale.
Certo i pazzi ci sono sempre ma non sembra essere questo opera di un pazzo.