L'araba fenice è al Comune!

Ritratto di Angelo Sciortino

8 Ottobre 2012, 11:26 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Dopo la riforma del titolo V della Costituzione e il conseguente federalismo da avanspettacolo, che tanto piacque a Bossi e al suo deuteragonista Berlusconi e che tantissimo è costato agli Italiani in termini finanziari e morali, finalmente sta tornandosi al buon senso. Lo dimostrano le recenti proposte del Governo a proposito degli Enti Locali regionali, provinciali e comunali.

Una su tutte spicca: l'obbligo dei bilanci in pareggio. Non è poco. Era strano che, dopo una identica imposizione allo Stato, ai suoi Enti Locali fosse permesso di continuare a scialacquare, dal Nord al Sud, dalla Val d'Aosta alla Sicilia, dalla Lombardia alla Calabria. Sembrava che Berlusconi e Bossi fossero riusciti finalmente a superare il secolare divario fra Nord e Sud, purtroppo, però, al ribasso. Sorge spontanea la domanda: ma che federalismo era?!

Nessun pensatore, dagli Illuministi napoletani del '700 ai più recenti, ha mai detto che per superare il divario bisognasse impoverire il Nord, ma tutti, concordemente, ritenevano che fosse necessario rendere più aperta la mente dei Meridionali, perché potesse nascere un'imprenditoria meno provinciale e meno elemosinante. Invece...Cassa per il Mezzogiorno, Autonomia regionale, ERAS poi ESA, polverizzazione della proprietà agricola e infine, dessert per il pranzo dei maiali, il Ponte sullo Stretto.

E i Comuni del Meridione che cosa hanno fatto negli anni in cui è perdurato questo andazzo? Esattamente quello che si è fatto a Cefalù. Dimenticando la possibilità di sviluppare un turismo meno soggetto alla concorrenza puramente e semplicemente economica, TUTTE le amministrazioni hanno dimenticato e persino martoriato il patrimonio culturale, che di tale turismo doveva essere il sostegno; hanno dimenticato le indispensabili infrastrutture, accontentandosi di usare i finanziamenti per feste patronali e per cantanti costosissimi. E il popolo ha lasciato correre, felice di vedere le bancarelle sulle strade.

Adesso tali finanziamenti non ci sono più. E che cosa fa la nuova Amministrazione? Lo ammette, ma s'impegna a far raccogliere un piccolo finanziamento fra la cittadinanza e principalmente fra i commercianti. A scanso di smentite, dico subito che sono in tanti coloro che possono testimoniare di aver ricevuto la visita di membri di un comitato per la festività del Patrono accompagnati quantomeno da un membro della Giunta. Se questo significa amministrare un Comune, allora sarebbe bene fare come il Sindaco Vicari, che si affidò a un ormai dimenticato Jerry Calà, e dare l'incarico di organizzatore dei circenses a un press agente.

E che dire del famoso (o famigerato) concorso “Cefalù fiorita”? O delle strade rattoppate e di quattro docce sul Lungomare? Tutte le cose che permettono di apparire e che in fondo non contano molto per la crescita della Città. Come invece conta una contabilità ancora incapace di dirci quanto e quali sono veramente i nostri debiti e chi sono i responsabili di essi.

E di fronte a tutto ciò si continua ancora a fare della trasparenza e della corretta informazione una vera e propria araba fenice: si sa che esiste, ma nessuno sa dov'è. Sicuramente non al Comune!