[1] |
Anche la Regione offende Cefalù! [2]13 Agosto 2014, 10:50 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Ci siamo ancora una volta! La nostra Regione – la buttanissima Sicilia, come la chiama Buttafuoco nel suo ultimo libro – si dimostra più che mai come la terra del più famoso sofista, quel tale Gorgia, che dibatteva se un chicco di grano poteva definirsi un cumulo o no. Di sofisma in sofisma i nostri politici, a ogni ordine e grado, dibattono continuamente sul nulla e alle regole danno sempre le più infelici interpretazioni, così infelici, da snaturarle o da renderle carta straccia.
E così un tale Assessore – per la tranquillità di un fine sofista locale di sesso femminile – Maria Rita Sgarlata, in barba alla direttiva europea Bolkestein, che fissava il termine del 2015 per la scadenza delle concessioni demaniali, con proprio decreto ha deciso di prorogarle fino a dicembre 2020.
E guardate con sforzo sofistico: “Non sono stata insensibile alle istanze, più volte rappresentate in questi mesi dalle associazioni di categoria, sulla necessità di adeguare la durata delle concessioni demaniali a quanto stabilito dalla vigente legislazione statale in materia”.
Scherza Assessore? No, non scherza! Infatti, ecco come prosegue il novello Gorgia da Lentini: “la durata del rapporto concessorio (concessionario non era più corretto?) fino al 2015 appariva insufficiente, per due ordini di ragioni. Sia per quegli operatori che avessero provato ad accedere a contributi di provenienza comunitaria, che sarebbero stati evidentemente negati con una scadenza della concessione così ravvicinata nel tempo; sia, a maggior ragione, per quegli operatori che hanno già avuto accesso a contributi di provenienza comunitaria e rischierebbero, proprio per questo motivo, di doverli persino restituire”.
L'Assessore dimentica che l'Italia ha ben due procedure d'infrazione da parte dell'UE e nulla esclude che le procedure si ripetano adesso anche per la Sicilia, perché in Europa il diritto non è esercizio sofistico, ma pura logica applicata per la difesa dei cittadini.
A sostegno dell'Assessore arriva, però, un uomo del PD, che in quanto a sofismi e cavillosità lo surclassa. Egli dice, infatti: “Al governo va il mio plauso. Da tempo, insieme con le organizzazioni di categoria che rappresentano le strutture ricettive, sostengo questa interpretazione: la direttiva Bolkestein si applica solo ai servizi e non alle attività produttive di natura balneare come quelle presenti sul nostro territorio. La proroga decisa dal governo, nell'ambito della sua azione riformista, consentirà ai concessionari di programmare investimenti e attrezzare sempre meglio le aree demaniali per una più attenta gestione della risorsa-turismo”.
E chi è quest'altro erede di Gorgia? Ma il parlamentare siciliano Anthony Barbagallo! L'uomo che non sostiene il diritto, ma le sue “interpretazioni”, come se fosse il giudice, che deve applicare la legge, e non il legislatore o il potere esecutivo. Alla faccia della divisione dei poteri!
La parte più oscena di questa dichiarazione è quella in cui l'esimio sofista dichiara che “l'azione riformista (!) del Governo consentirà ai concessionari di programmare investimenti e attrezzare sempre meglio le aree demaniali per una attenta gestione della risorsa-turismo”. Secondo quali regole, esimio parlamentare, se la Sicilia non ha un suo “Piano di utilizzo del demanio marittimo”? Non crede che così la Sicilia corre il rischio di far la fine di Cefalù e della sua spiaggia?
Ma a che serve insistere. Un sofista non userà mai la logica per cercare la verità, ma soltanto per dire che la sua “interpretazione” è la sola verità. Un sofista userà sempre il linguaggio per mistificare. E noi, a Cefalù, ne abbiamo troppi esempi! Esempi che hanno il loro risvolto offensivo proprio nel Lungomare di Cefalù; esempi che il decreto dell'Assessore ci costringerà a sopportare fino al dicembre 2020.