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Come intervenire nel belvedere davanti all’hotel “Tourist”? [2]29 Ottobre 2014, 07:59 - Saro Di Paola [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Da quando, circa sessanta anni addietro, venne realizzato il lungomare di Cefalù, è stato per tre volte che, a mia memoria, Eolo e Nettuno, hanno aperto ampie brecce nel muro del belvedere davanti al “Tourist”, sino a scavarvi profonde grotte.
Il tutto dopo averne scalzato il piede.
A poco a poco.
Inesorabilmente.
Per l’indifferenza di chi avrebbe avuto il dovere di intervenire al fine di evitare maggiori danni.
Al belvedere ed alle casse del Comune.
Che io ricordi, la prima volta, è stato negli anni ottanta.
La seconda, nel 2009.
La terza, nei primi giorni dello scorso settembre ed in quelli di una settimana addietro.
L’ intervento per rimediare ai danni del 2009
è stato eseguito nei mesi di maggio e giugno del 2010.
Ne ho scritto su “L’Altra Cefalù” (http://www.laltracefalu.it/node/1729 [5]).
Ne ho scritto per renderne il giusto merito all’Amministrazione del tempo ed all’impresa cefaludese, che lo aveva eseguito.
Per quanto tale ultimo intervento sia stato eseguito come meglio non si sarebbe potuto, Eolo e Nettuno, già prima che fossero trascorsi quattro anni, avevano ricominciato a scalzare il piede del muro, per poi riuscire, nell’indifferenza, e per l’indifferenza, dell’Amministrazione in carica, a squarciarlo, sino a scavare un’altra grotta.
È storia degli ultimi giorni.
Il fatto che il lasso di tempo intercorso dall’ultimo intervento sia stato così breve, molto più breve del precedente, dovrebbe essere stimolo, il più efficace, per chi dovrà dare le direttive e le disposizioni tecnico-esecutive dell’intervento a farsi.
Stimolo per la doverosa riflessione e per il giusto approfondimento, che sono indispensabili affinché l’intervento medesimo riesca efficace per un lasso di tempo più lungo, così da risultare, negli anni, meno gravoso per il Comune e per la collettività cefaludese tutta.
Riflessione ed approfondimento, che, da cittadino, ho fatto, durante e dopo l’ultima mareggiata, partendo dalla osservazione delle pietre.
Quelle, che a seguito di qualche “bomba d’acqua” ante litteram, il torrente “Infermeria” ebbe a scaricare alla sua foce.
Proprio, nel punto del litorale dove, all’incirca un secolo dopo, chi progettò il lungomare ubicò, a mio giudizio non del tutto casualmente, l’estremità, lato Cefalù, di quel belvedere.
In particolare, osservando, ho soffermato la mia attenzione su quelle pietre, che, affiorano dal pelo dell’acqua, in corrispondenza della linea di mezzeria del belvedere ed a circa cinque metri dal piede del muro,
e su quelle altre, più piccole e più o meno sommerse, che Infermeria, Eolo e Nettuno hanno anteposto alla fondazione del muro, nel tratto tra la sua estremità lato Cefalù e la sua linea di mezzeria.
Quella linea, che, sulla faccia lato mare del muro del belvedere, è tracciata dalla differenza della qualità della malta della listatura tra le pietre che la compongono.
Malta, che, nella metà del muro lato Cefalù, è, ancora quella originale e nella metà del muro lato Santa Lucia è quella, più recente, listata dopo gli interventi di riparazione già eseguiti.
Differenza tra le qualità della malta, che, a chi non dovesse averne il ricordo, fa comprendere che Eolo e Nettuno sono riusciti ad infierire, soltanto, su una metà del muro.
Quella lato Santa Lucia.
Perché le mareggiate hanno danneggiato, sempre e soltanto, la metà del muro lato Santa Lucia?
A rispondere a tale domanda sono proprio le pietre.
Quelle, che sono state da stimolo alla mia riflessione.
Quelle, che affiorano o sono sommerse, anche parzialmente, nello specchio di mare che ho delimitato in rosso.
Quelle, che formano la diga soffolta naturale, che smorza la forza d’urto delle onde, che si frangono sulla metà, lato Cefalù, della fondazione e del piede del muro del belvedere.
Quelle, che, durante l’ultima mareggiata, hanno impedito ad Eolo e Nettuno di spruzzare, sulla metà lato Cefalù del belvedere, insieme all’acqua, la poseidonia morta strappata ai fondali di Santa Lucia.
Già la diga soffolta.
Quella, che dovrà essere prolungata, artificialmente, nello specchio acqueo antistante la metà, lato Santa Lucia, dello stesso muro.
Quella, che, pur prolungata, avrebbe “impatto zero” sul paesaggio.
Per chi guarda verso la punta di Cefalù e per chi guarda verso la punta di Santa Lucia.
Saro Di Paola, 29 ottobre 2014
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