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L’accusa di Riggio al Sindaco, la difesa di Pizzillo e la verità di plastica [2]22 Novembre 2014, 07:44 - Saro Di Paola [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Nella seduta del Consiglio comunale di ieri l’altro, il Consigliere Nicola Pizzillo è intervenuto nel dibattito sulla pregiudiziale presentata dalla collega Patrizia Messina con l’intendimento di difendere il Sindaco dall’accusa, che il Consigliere Francesco Riggio Gli aveva, appena, lanciato.
L’accusa di non avere rappresentato, nel corso della audizione presso la Corte dei Conti, la risoluzione della “convenzione di rateizzazione” tra il Comune e Sorgenti Presidiana, che, era sopravvenuta di diritto, giusto quanto pattuito nella stessa, che all’articolo 6/a la prevedeva, e la prevede, automatica, nel caso di “mancato pagamento anche di una soltanto delle convenute rate mensili”.
Il Consigliere Pizzillo ha incentrato la sua difesa sulla lettura di un passaggio delle “Memorie del 2 maggio 2014”, che il Sindaco aveva predisposto, proprio, per l’audizione presso la Corte dei Conti fissata per l’8 maggio 2014.
Il passaggio letto da Pizzillo è il seguente:
“ Infine il lungo tempo trascorso sino ad oggi in assenza del piano di riequilibrio ha fatto sì che alcuni creditori lamentando il mancato pagamento delle rate scadute, manifestassero l’intenzione di ritenere risolta l’accordo di rateizzazione.
Per tale ragione l’Amministrazione, al fine di poter contare con certezza su accordi di rateizzazione ha formalmente richiesto ai creditori l’espressa revoca “dell’intenzione di voler ritenere risolta la convenzione di rateizzazione”, assegnando un temine.
Le note trasmesse sono le seguenti: Prot.n 9976 del 23.04.2014 indirizzata a Sorgenti Presidiana s.r.l.,
Prot.n. 9954 del 23.04.2014 indirizzata ad avv. Restivo per conto degli eredi Bongi ,
Prot.n. 9953 del 23.04.2014 indirizzata all’avv. Restivo per conto della Ditta Forti Giovanni e Giovanna e Avv. Cuva,
Prot.n 9977 del 23.04.2014 indirizzata all’avv. Pasqualino Di Marco.
Trascorso tale termine solo la Ditta Pasqualino Di Marco ha risposto confermando la volontà di mantenere fermi gli accordi siglati con il Comune.”
Il Sindaco ha gradito la difesa di Pizzillo al punto da lasciare il suo scanno, per andare, prima, da Pizzillo a prendere il foglio col testo che aveva letto e, dopo, da Riggio per consegnaglierlo.
Soddisfatto, quasi a dirgli: “documentati prima di lanciarmi accuse”.
Peccato, per il Sindaco, che Pizzillo non sia riuscito nell’intendimento di confutare l’accusa di Riggio.
Per nulla.
Infatti, Sorgenti Presidiana non era, per nulla, uno di quei creditori, che “lamentando il mancato pagamento delle rate scadute, avevano manifestato l’intenzione di ritenere risolto l’accordo di rateizzazione”.
Sorgenti Presidiana aveva fatto ben altro che “manifestare l’intenzione di ritenere risolto l’accordo di rateizzazione”.
Sorgenti Presidiana aveva esercitato il diritto potestativo conferitole dalla clausola di cui al predetto articolo 6/a della convenzione.
Un diritto, che aveva rivendicato con apposita comunicazione scritta al Comune, risolvendo, nelle giuste forme, la convenzione di rateizzazione.
Di diritto ed in via definitiva.
Già, l’8 novembre del 2013.
Cioè, quasi sei mesi prima del 23.04.2014, quando il Sindaco ha inviato le note citate da Pizzillo, con le quali aveva “formalmente richiesto a Sorgenti Presidiana e agli altri creditori, l’espressa revoca “dell’intenzione di voler ritenere risolta la convenzione di rateizzazione”, assegnando un temine”.
Ciò, a meno che alle parole scritte nella memoria del Sindaco e lette in aula da Pizzillo, si voglia attribuire altro significato da quello fatto palese dalla loro connessione.
Ciò, a meno che quelle stesse parole, piuttosto che a raccontare i fatti in quella che è stata la loro effettiva sequenza e la loro sostanziale connessione sul piano del Diritto, siano servite per rappresentare alla Corte dei Conti, prima, ed alla Città, dopo, una verità di plastica.
Spiace dirlo ma è così!
Saro Di Paola, 21 novembre 2014