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LA STRAGE NELLA VALLE DEL CARBONE [2]7 Gennaio 2016, 14:42 - Saro Di Paola [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Nella valle del Carbone procedono i lavori di preparazione dell’area di impianto di uno dei cantieri per il raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono.
Più precisamente dell’area compresa tra la galleria a doppia canna, cosiddetta Cefalù, e la galleria ad una sola canna, cosiddetta Sant’Ambrogio, nella quale ricadrà l’unico tratto non in galleria della linea, lungo meno di 300 metri.
Nell’area è stata consumata la strage degli ulivi.
Sono stati tagliati, tutti, alla testa del ceppo.
Nei prossimi giorni, come già avvenuto per alcuni degli ulivi, i ceppi saranno, prima, estirpati,
e, poi, frantumati e fatti a pezzi per diventare legna da ardere.
Di fronte a tale strage alcune domande sono d’obbligo:
perché gli ulivi del Carbone non sono stati espiantati ed invasati, in attesa di essere rimessi a dimora per mitigare, a lavori ultimati, il danno ambientale nelle aree di cantiere?
Perché gli ulivi del Carbone non sono stati trattati come quelli che ricadevano nelle aree interessate dai cantieri del raddoppio nella tratta Fiume Torto-Ogliastrillo?
L’amministrazione comunale è a conoscenza della strage che si è consumata nella valle del Carbone?
La Soprintendenza ai Beni Ambientali ha autorizzato la strage degli ulivi in dispregio alla Legge del 27 luglio 1945?
Saro Di Paola, 7 gennaio 2016