[1] |
Il degrado di via Francavilla [2]2 Luglio 2016, 13:53 - Vincenzo Nastasi [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Il Castello sulla Rocca
Non ho la pretesa di saper fare politica, ma questo non mi impedisce di capirla e di giudicarla, basandomi sul buonsenso e sull'osservazione delle realtà, che danno la possibilità di avere le prove concrete se la politica ha fatto bene o male.
Ogni paese o città ha una propria storia, ha dei monumenti che narrano il vissuto di quel territorio. Ogni paese o città ha i propri rioni e i quartieri narrano la quotidianità di quella comunità. Vivo a Cefalù da tantissimi anni e ho imparato a conoscere le tante prove del suo passato. Ho imparato a conoscerle e ad amarle, al punto di considerare Cefalù la ma città.
È stato per questa ragione che ho collaborato attivamente con coloro che hanno organizzato delle piccole manifestazioni proprio per valorizzare quei luoghi pregni di storia. La passeggiata sulla scogliera, che ha visto la partecipazione di tantissima gente... La riscoperta di Vaneddi e Vanidduzzi e dei cortili antichi …Per fortuna ci sono in via di organizzazione altre passeggiate.
Mi preoccupano un poco queste iniziative di là da venire, perché da un po' di tempo vedo Cefalù come abbandonata. Ne è un esempio la via Francavilla. Le erbacce, che crescono rigogliosamente, nutrite da liquami fognari, rendono un pessimo spettacolo agli occhi dei visitatori, che intendono percorrere la Via Francavilla per raggiungere il tempio di Diana. Questi luoghi devono essere tutelati, curati. Questo dev'essere l'impegno della politica e di chi amministra.
Purtroppo non mi sembra che gli amministratori pubblici se ne preoccupino, per cui su di essi non posso che esprimere un giudizio negativo. Come si è fatto e si continua a fare in altri rioni e persino a Sant'Ambrogio, saranno i cittadini a provvedere fin dove è loro possibile e lecito. Non potranno, per esempio, riparare l'impianto fognario, che oggi concima le erbacce e sostiene i topi.
Vincezo Nastasi del Movimento Autonomia e Libertà