[1] |
E' Serio il peso della croce di Croci. [2]9 Luglio 2012, 11:17 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
In un momento in cui imperversa una crisi internazionale di dimensioni ciclopiche, le cui conseguenze si fanno sentire anche a Cefalù, ci tocca subire non soltanto il peso del ricorso di Croci, ma anche le sue lezioni di moralità.
Ignaro dei modi e dei termini della procedura giudiziaria nata in forza del suo ricorso, egli dichiara che “ L’intervento del Comune in giudizio è una forzatura: l’interesse pubblico non è certo quello di mantenere l’attuale sindaco al di là del rispetto della legge, ma è semmai proprio quello di garantire la regolarità del processo democratico elettorale ed il rispetto della volontà dei cittadini”. Se la volontà dei cittadini è inficiata dalla presenza di uno Sgarbi forse non candidabile, come dichiara Croci persino nel suo ricorso, lo è perché egli considera tali cittadini come dei minus habentes, dimostrando così la sua bocconiana ignoranza della legge e la sua altrettanto bocconiana improntitudine.
Caro il mio professore di economia ambientale, forse sarebbe il caso che lei tornasse sui libri di diritto e allo studio dei tanti che hanno dato le basi filosofiche e sociologiche alla democrazia. Non le farebbe male anche un ripasso di logica tout cours, che, se conosciuta, non le farebbe commettere l'errore di calpestare la volontà popolare in nome del suo rispetto.
I cittadini non hanno bisogno della sua paterna – sarebbe meglio dire materna – difesa. Essi non sono bambini come ella crede e sanno difendersi da soli. Pensi piuttosto a difendere se stesso, visto che in occasione delle passate elezioni si è circondato di alcune persone sbagliate, che le hanno fatto perdere le elezioni. Quelle persone, che, parlando all'opinione pubblica, hanno fatto capire chi fosse veramente lei.
Non si ostini a dimostrarlo ancora. Vada pure avanti con il suo ricorso, che sicuramente perderà, ma ci risparmi le sue bocconiane elucubrazioni.