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Non se ne può più! [2]14 Agosto 2016, 13:34 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Per chi non lo sapesse, sembra che il nostro Comune sia rimasto privo di copertura assicurativa contro i danni eventualmente causati ai cittadini per incidenti o danni alla propria automobile, imputabili alla cattiva manutenzione delle strade.
Si tratta sicuramente di un fatto grave, che comporterà o ha già comportato un dispendio di denaro pubblico, cioè dei cittadini. Vero è che in Sicilia e a Cefalù non ci sono buche, ma scaffe; si tratta, però, di un termine inesistente nella lingua italiana nel senso di buca, per cui c'è da credere che - in forza di questa inesistenza del termine e all'oscuro che esso, derivando dal longobardo, significa scaffale, che è più pertinente a una libreria o a un armadio - i nostri Amministratori pensano di non avere necessità di tutelarsi per i danni causati da una cosa inesistente.
È accaduto, però, che chi ha subito danni per un tombino mal sistemato abbia citato in Tribunale il Comune per chiedere un risarcimento. Fin qui tutto ciò è quasi accettabile. È inaccettabile, invece, che il Comune presenti ricorso contro la sentenza del Giudice, che lo condannava al pagamento di circa 1.100 euro per il risarcimento del danno e per le spese legali. L'appello, infatti, si concludeva con il rigetto del ricorso e con l'aumento fino al raddoppio della somma da risarcire.
Gli Amministratori, apparentemente disperati, non pagano neppure a fronte del decreto ingiuntivo e al conseguente pignoramento, opponendo il fatto che, essendo il Comune in dissesto, non poteva essere messo in atto il pignoramento. Anche questa furbesca scappatoia è stata però dichiarata non accettabile dal Giudice, per cui in questi giorni il Comune ha pagato con suo assegno circolare del Credito Siciliano la somma di ben 4.500 euro circa, corrispondente al quadruplo di quanto stabilito dalla sentenza di primo grado.
Una persona di buon senso chiamerebbe tutto ciò danno erariale o comunque un danno materiale per i cittadini, del quale sembra che giudiziariamente non risponderà nessuno. Si spera che così non sia politicamente ed elettoralmente nel maggio 2017! Anche perché sembra che siano pendenti altri ricorsi simili, che aumenterebbero l'ammontare del danno finanziario contro i cittadini.
Segue il testo dell'ultima sentenza: