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Una deliberazione di Giunta contorta [2]29 Agosto 2016, 10:26 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Se io e un qualsiasi privato cittadino diamo incarico a un progettista di progettare la nostra casa, certamente gli diciamo come la vogliamo, quanto siamo disposti a spendere e l'uso che ne faremo: in una parola, gli diamo le direttive, alle quali dovrà attenersi.
Accade a qualsiasi cittadino, ma purtroppo non accade a Cefalù, la cui Amministrazione dà l'incarico a un professionista di redigere il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM), ma non gli dà contemporaneamente le direttive da seguire. Lo fa con quindici mesi di ritardo e per di più lo fa male. Al presente intervento è riportato alla fine il testo della deliberazione della Giunta Municipale, affinché il lettore possa giudicare la correttezza delle osservazioni che seguono.
I quindici mesi di ritardo rappresentano una grave omissione, ma il maldestro tentativo di giustificarne il ritardo è più grave del ritardo stesso, perché esso pecca d'illogicità e persino di verità.
Come condividere la seguente contorta argomentazione: “Ritenuto conseguentemente assurdo che le predette direttive marginalizzavano e ridicolizzavano il ruolo decisionale dell’ente nonché declassavano a semplice piano di gestione la valenza del predetto PUDM, il cui costo di stesura continuava invece a gravare sul Comune, si decideva di attendere ulteriori sviluppi prima di dare corso a quanto indicato nelle clausole contrattuali firmate tra il Comune ed il progettista del piano così da evitare che la sua stesura si tramutasse in una mera formalità priva di contenuti vincolanti per l’Assessorato”? Quali erano gli ulteriori sviluppi e che cosa giustificava l'attesa?
Comunque sia, la nostra Amministrazione ha riscontrato che “tali sviluppi si sono avuti con l’approvazione della l.r. 3/2016 Gurs n. 12 del 18/03/2016 per mezzo della quale con l’introduzione dell’art. 39”, “ si è data nuova centralità al Consiglio Comunale, ricostituendo nella sostanza la valenza urbanistica del predetto piano, prevedendo una specifica delibera di adozione in tal senso, dalla quale decorsi i 90gg, previsti quale tempo massimo per l’approvazione da parte dell’ARTA una volta trasmessa la proposta, lo stesso piano acquista efficacia.”. Alla faccia di tale “centralità”, le direttive non sono state sottoposte al vaglio del Consiglio comunale!
In ogni caso, dopo la nomina di un Commissario, a quattro anni dall'insediamento di questa Amministrazione e a quindici mesi dalla data dell'incarico al professionista, finalmente la nostra Amministrazione e chi ha redatto il testo della deliberazione si convincono che “per mezzo di tale novella legislativa si può finalmente dare corso alla predisposizione di uno strumento di programmazione dell’uso del demanio marittimo in cui il Comune è realmente parte attiva.”.
Ora, a parte il termine “novella”, di goethiana memoria, e a parte le contorsioni sintattiche e le caotiche citazioni di leggi e decreti, che rendono confusa e persino ingannevole l'argomentazione della deliberazione, non può negarsi che ci troviamo di fronte a una deliberazione di Giunta, che esautora il Consiglio, impedendogli di esercitare il suo ruolo politico, tanto più importante in questo caso, in cui si tratta di un interesse generale, che proprio il Consiglio è tenuto a difendere, anche dalle improvvisazioni o dagli errori, se ci sono, dell'Amministrazione e della burocrazia interna.
Per non dare a questo mio intervento una lunghezza spropositata, mi fermo qui, fermo restando che riprenderò l'argomento in un successivo intervento.
Deliberazione della Giunta Municipale N. 151 del 24-08-2016.pdf [5]