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Continua la telenovela del Bastione [2]23 Aprile 2020, 15:15 - Angelo Sciortino [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Proprio nel momento in cui l'Amministrazione firmava un contratto con una associazione culturale per l'affidamento del Bastione espressi le mie perplessità, riportate nel seguente link http://www.qualecefalu.it/node/20021 [5] . Oggi la responsabile del Patrimonio con sua ordinanza, riportata nel seguente mio precedente intervento http://www.qualecefalu.it/node/23828 [6] , crede di far passare l'Amministrazione come parte lesa nei confronti dell'associazione Fuori Orario. Si tratta, però, di un tentativo maldestro, basandosi esso sull'affermazione che l'Amministrazione non era a conoscenza del fatto che alcune iniziative del concessionario avevano trasformato il Bastione in un locale di ritrovo certamente non per iniziative culturali, come prevedeva il contratto sottoscritto e come lo stesso Sindaco avrebbe potuto appurare durante l'inaugurazione del locale. Tale ignoranza è però contraddetta sia da quanto scrissi all'epoca e sia dalla concessione del suolo pubblico per sistemarvi i tavoli al servizio del ristorante e della pizzeria. Ora, ammettiamo che nessuno dell'Amministrazione abbia letto i miei interventi di allora, lo stesso non può dirsi per la concessione del suolo pubblico, che era preceduta da un'istanza di richiesta.
A questa considerazione se ne aggiunge un'altra. Nel momento in cui l'Amministrazione decide di chiedere una manifestazione d'interesse per la concessione del Bastione, assegna pochi giorni per parteciparvi, tra l'altro non considerando che quei pochi giorni scadevano nel fine settimana, riducendo quindi ulteriormente il tempo assegnato, già inferiore a quanto stabilito dalla legge. Quando seguii la vicenda, rimasi colpito dal fatto che soltanto l'associazione Fuori Orario avesse manifestato il suo interesse, trovandosi già pronta per fornire la documentazione necessaria per la sua ammissione; una documentazione che non poteva essere preparata nei pochissimi giorni concessi dalla procedura prevista dall'Amministrazione.
Anche se allora, quando scrissi in quell'occasione, fui aspramente criticato dal responsabile dell'associazione, oggi i risultati delle indagini della Guardia di Finanza e la stessa ordinanza della responsabile del Patrimonio mi danno ragione delle mie perplessità espresse. Non è però una soddisfazione, ma una ragione di più per provare profondo rammarico per non essere stato capace di evitare che giungesse a compimento un'azione illecita, che altri avrebbero dovuto impedire che si compiesse; nella fattispecie la stessa Amministrazione, che oggi con l'ordinanza del responsabile del Patrimonio vorrebbe dimostrare di essere parte lesa. O piuttosto auto-lesa?