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RADDOPPIO FERROVIARIO: ad Ogliastrillo non si dovrà ripetere l’errore del 2017 [2]18 Agosto 2021, 08:35 - Saro Di Paola [1] [suoi interventi [3] e commenti [4]] |
Nel maggio del 2016, la copertura della galleria artificiale di Ogliastrillo, nella quale finisce il doppio binario della tratta Fiumetorto-Castelbuono, era, ancora, occupata dalle attrezzature e dai mezzi che erano stati impiegati per realizzare le ultime centinaia di metri del primo lotto, pubblicai lo scritto (www.qualecefalu.it/node/19280 [5] ).
In tale scritto sostenevo che, a raddoppio ultimato, Cefalù si sarebbe potuta ritrovare con un'opera di compensazione a costo zero, o quasi, per RFI e per la collettività tutta.
L'opera sarebbe potuta essere un'area a parcheggio, estesa circa 6000 metri quadrati, sulla copertura della galleria artificiale già realizzata col primo lotto e di quell'altra, ad essa contigua, che era prevista nel progetto del secondo lotto Ogliastrillo-Castelbuono, sino agli imbocchi di quella che sarà la galleria “Cefalù”.
Sull'utilità e sulla importanza per Cefalù di tale area spesi poche parole: sarebbe stata una di quelle aree di scambio intermodalemodale a ovest del centro urbano che tutti, da alcuni lustri, invochiamo, soprattutto nei mesi estivi, e che nessuno è, ancora, riuscito a localizzare.
Sarebbe stato necessario che il Comune inoltrasse formale richiesta a RFI e, considerato che il progetto dei due lotti non prevede destinazioni ed usi di quell’area necessari all'esercizio della tratta, con tutta probabilità, sarebbe stato, anche, sufficiente affinché il Comune la ottenesse da RFI.
Nessuna istanza in tal senso, però, venne inoltrata dal Comune, tant'è che nei mesi di agosto e settembre del 2017, dopo che la copertura della galleria venne liberata dalle attrezzature e dai mezzi di cantiere, sulla stessa venne stesa una coltre di terra dello spessore di circa 1 metro.
Pubblicai, allora, un altro post (www.qualecefalu.it/node/21084 [6] ) nel quale scrissi che in quell'area, oltre alle sterpi, nessuna essenza arborea sarebbe potuta attecchire.
E sterpi sono state.
La vinsero sulle canne rosse, sui lentischi e sugli oleandri con i quali venne piantumata l'area.
Sino ad avantieri, 16 agosto 2021, però.
Da ieri, infatti, dopo che sono state tagliate le sterpi, un grosso escavatore e una piccola pala gommata sono all'opera per rimuovere lo strato di terra e riportare alla luce l'estradosso della copertura della galleria.
Ciò per consentire alla ToTo di usare la copertura come ulteriore area di cantiere.
Almeno, così, ho intuito.
Detto ciò, la ragione di questo mio scritto è nei due auspici per la Città di Cefalù che vado a formulare.
Il primo auspicio:
che venga realizzato il tratto di galleria artificiale, lungo 180 metri circa, tra la fine della galleria del primo lotto e l’inizio del tratto di galleria a due campate col quale è stata messa in sicurezza la paratia contigua alla SS113.
Il secondo auspicio:
che il Comune di Cefalù chieda ad RFI l’uso dell’area della copertura dell’intera galleria artificiale, per adibirla a parcheggio.
Un'area, che sarà più estesa degli originari 6.000 mq circa , per la doppia campata del tratto di galleria già realizzato davanti alla paratia nella quale la talpa aprirà gli imbocchi, lato Palermo, della galleria "Cefalù".
Un’area senza sterpi.
Un’area, che se tutto fosse andato come il Consiglio comunale ebbe a deliberare l’8 agosto 1985 ed il 10 luglio 1987, per ribadirlo definitivamente il 28 dicembre 1987, (io c’ero), sarebbe potuta essere, anche, l’area di parcheggio bus ed auto della nuova stazione di Cefalù.
Una stazione in galleria seminterrata, finestrata lato mare, sotto portici.
Una stazione raggiungibile dal parcheggio sovrastante scendendo 4 rampe di scala, senza scale di sicurezza a 23 e a 16 rampe e senza quella galleria di sfollamento, che, ancora oggi, nessuno sa dove si possa realizzare.
Una stazione, senza sventramenti a Pietragrossa, Pacenzia e Spinito che nessuno può escludere possano mettere a repentaglio la stabilità di tanti edifici dei più popolati rioni della Città.
Una stazione con innumerevoli vantaggi per il riassetto e la ridefinizione del tessuto viario urbano di Cefalù, sui quali non mi soffermo: ne ho detto e scritto in troppe occasioni da oltre quaranta anni.
Una stazione, che, però, ahinoi, non avrebbe avuto quella galleria di accesso, che con i suoi 140 metri di tapis roulants, purtroppo solo in entrata, sarebbe stata simile, addirittura, a quella di Sanremo.
Saro Di Paola, 18 agosto 2021